Gomma - Sacrosanto



"Sacrosanto" è il secondo "splendido" album dei "Gomma", "splendido perché" queste canzoni sono come un vortice di luce che combatte e prova ad uscire dall'oscurità, guardandosi dentro con una lucidità disarmante, senza paura di guardare in faccia la realtà. Canzoni che sono microcosmi, case incastrate nel tempo e nella memoria, labirinti, tra fantasmi, sensazioni, odori, dolori,  ipocrisie e su tutto un senso incombente di fine... che profuma di rinascita. "Sacrosanto" è una catarsi necessaria, avvolgente e potente, grondante passione, che parla all'anima di chi sa ascoltare:

“Fantasmi”: il secondo singolo estratto, evocativo e dolente, tra piani e prospettive diverse: “da quando ho i polsi aperti mi sa che non mi senti”      

 “Pessima Idea”: “io già sull’ingresso volevo scappare” mood decadente pronto ad incendiarsi:“Speravo solo che ti stancassi presto di me pregando che uscissi con una scusa che non ho mai saputo inventare io”

“Verme”: il primo singolo estratto:“io sono un essere minuscolo ricordalo” punk serrato, a tratti frenetico: “è il funerale che tutti vogliono avere”

 “Quarto Piano”: i giri si abbassano, in questo brano che potremo definire “sensoriale”, sinuoso e suggestivo: “è un odore lontano quelle delle pareti, l’ho dimenticato”

 “Strade”: “raccontami ancora del mare io nuoto bene tra le parole” suggestioni new wawe per un ottimo arrangiamento variegato e incisivo: “le donne qua si chiamano strade, ti portano via da me”

 “Come va, Paolo”: “ho le vene piccole il mio sangue scorre lento per questo non ho mai la febbre non do mai un lamento” filastrocca marziale che esplode in un finale carico di adrenalina

“Balordi”: “vi date le botte vi date, ke botte vi fate come le vostre facce distrutte” sorta di mantra punk straniante a tinte noise

“Animali”: “l’inverno rompeva tutte le lampadine che fanno durare il giorno fino a notte” uno dei brani più poetici dell’album, intenso, emozionante: “l’estate ha detto che mi amava come un animale anche se cadere in piedi io non lo so fare”

 “Tamburo”: “non so perché le cose dette ad alta voce sembrano più vere” il terzo singolo estratto è un vero e proprio colpo al cuore che non può lasciare indifferenti: “abbiamo fatto male tutti quanti abbiamo fatto tardi per vederti appesa a un filo” . Ci sembra importante sottolineare chei ricavi del brano verranno devoluti all’Associazione Onlus EMMEPI4EVER che si occupa di sostenere le persone affette da DCA e le loro famiglie. Info su : https://www.emmepi4ever.it/

 “Santa Messa”: “quello che serve è un pugno di niente” lirismo e intensità, un gioiellino oscuro di rara bellezza: “tanto ciò che ti serve per stare bene è un mucchio di polvere”

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