Mercalli - Una Casa Stregata


“Una casa stregata” è l’album di esordio dei Mercalli. Un cantautorato “antico” fatto di suoni curati, di “belle parole” e arrangiamenti preziosi che tendono all’essenziale, potremmo associarli ai Perturbazione prima maniera per certi versi... più che  all’indie tanto di moda oggi, Undici canzoni che indagano i sentimenti e scorrono piacevoli nella loro “pulizia”. Di contro, undici canzoni forse  sono sin troppe, perchè finiscono inevitabilmente per assomigliarsi tra loro. Poco male. La band promette sicuramente bene e ci fa sperare per il futuro, specie se saprà diversificare maggiormente il proprio sound:

“Ciclisti”: un brano pop evocativo e nostalgico, di sicuro impatto: “A maggio Marco si sposa ha messo la testa a posto sua moglie ha già due  gli ma fa lo stesso”

“Un letto stretto per due”: morbida e delicata, con un buon arrangiamento e un testo che ha il suo perché: “Sei una casa stregata. La sera scricchi gli armadi per farmi dormire per non farmi russare Sei tu che sei tornata? O sei tu che ancora fai ghignare le porte?”

“La sedia in bilico”: “battistiana” per atmosfere nella strofa per un ritornello prettamente pop con armonie non banali: “Ma il tempo ha smesso di guarirci già da qualche mese ormai”

“Un posto per nascondersi”: con la ritmica in evidenza e la chitarra a intessere trame: “E le gambe buone pronte a traslocare non mi fanno più male” invocando Luca Carboni nel ritornello

“Guardi le cose”: strofa sospesa per ritornello complice: “Ma non avere fretta di seguire il viaggio lascia che la vita sia soltanto un altro contrattempo Non avere fretta di seguire il viaggio lascia che l’amore sia soltanto un altro contrattempo” per struttura e melodia il brano fa venire in mente gli Stadio

“Soprammobili”: evocativa nella strofa, un pò scontata nel dipanarsi del ritornello: “E maledici le passioni che non hanno a che fare con te E maledici le emozioni che non hanno a che fare con te”

“L’uomo senza ricordi”: “a scuola non ti insegnano a essere felice, questo non si dice, questo non si fa” brano ben costruito con le ritmiche in levare nel ponte, ritornello che sospende i giri, non banale, peccato le tastiere sin troppo invadenti

“Comete”: parte con piglio sicuro: “Stasera mi sento strano mi sento romantico e ho pensato di invitarti a mangiare il mio cuore sul mare” tra chiaroscuri e ritmiche in levare per un testo centrato: "potremmo anche fare l'amore se ti ricordi come si fa"

“Una questione di stomaco”: viene in mente Lucio Dalla,  meglio la strofa che il ritornello, non dispiace la parte strumentale: “Dovrei allenare i miei addominali alti per non dare di stomaco quando penso a te Perché il nostro amore non è una questione di cuore ma è una questione di viscere e noia”

“Gesti”: con la chitarra elettrica a punteggiare e buoni risvolti armonici nel ritornello: E con la faccia nell’acqua stare a sentire il rumore delle pietre che si rotolano in mare E con il  fiato sospeso dare importanza al respiro E dondolarsi e pensare che è difficile aversi ma stasera la temperatura è perfetta per stare vicini molto vicini”

“La stessa stanza”: semplice e lineare, melodia stasentita ma il ritornello merita: “È vero che a parole ci sono cose che si possono spiegare È anche vero che non dovrei spiegarti perché viviamo nella stessa stanza”

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