Miza Mayi con “Stages of a growing flower” fa il suo debutto solista e in veste di autrice.
Un album carico di groove e good vibrazioni, tra atmosfere raffinate e colori vivaci, morbido, avvolgente e trascinante, potente al tempo stesso. 11 canzoni variegate per una voce versatile e arrangiamenti convincenti che malgrado un paio di concessioni all’easy listening sono scritte come si deve e incisive nelle loro sfaccettature:
“Golden”: voce sussurrata, ritmica cupa e decisa, dove il pianoforte fa capolino a impreziosire
“Burn down my soul”: piacciono I toni bassi marcati che ben si contrastano con la melodia del ritornello e con le diverse sfumature della voce di Miza
“Walk Away”: mood caldo e sensuale col basso in evidenza e una chitarra leggera a incastonare il tutto
“The third way”: sospesa e sinuosa nella strofa con la ritmica dance che prende il sopravvento ben presto
“In my dreams”: ballad al pianoforte ad ampio respiro melodico con buone armonie
“Jazz that funk”: come da titolo verrebbe da dire, godibilissima, forse il brano migliore dell'album
“Waters”: suggestiva nel suo dipanarsi, con la melodia che si distende quasi improvvisa in un ritornello dove spicca la versatilità vocale dell’artista
“Kundalini love”: sonorità trip hop con la melodia evocativa che fa venire in mente “Life for rent” di Dido
“Assurditè”: con una melodia non propriamente originale, così come anche le sue dinamiche, è il brano più orecchiabile ma anche il più scontato
“Flowers”: anche qui siamo vicini al tormentone, vale lo stesso discorso fatto per il brano precedente
“Tom Tom Town”: beh preferiamo decisamente questa Miza, con queste sonorità che mischiano musical americano e sonorità retrò rilette adeguatamente
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