“Sono la bambina venuta dal nulla, di
cui nessuno sentirà la mancanza. Per questo hanno scelto me”
Basata sulla trilogia omonima di Justin
Cronin e rivisitata per la Tv da Liz Heldens, “The Passage” è
appena arrivata in Italia su Fox Italia appena 15 giorni dopo la
messa in onda sul canale statunitense sempre della Fox. Ci
approcciamo alla serie sapendo che da un lato torniamo nel già
ampiamente abusato universo dei vampiri, di contro stavolta compare tra i produttori esecutivi un
signore il quale basta il nome per catalizzare l'attenzione sui suoi
lavori: Ridley Scott. La prima stagione dovrebbe essere composta da
10 episodi, salvo cambiamenti in corso se la serie dovesse
riprendersi dal calo repentino degli ascolti visibilissimi già dal
primo al terzo episodio.
Andiamo alla trama. Ci troviamo in una struttura medica, “Progetto Noah”, dove si sta sperimentando un nuovo virus che potrebbe essere in grado di curare qualsiasi malattia globale, ma potrebbe anche sterminare la razza umana. Usare i vampiri per trovare la cura per salvare il mondo. Questo è in sintesi quello che si vorrebbe fare. Una ragazzina, Amy (Saniyya Sidney), viene reclutata per testare il potenziale di questo nuovo virus ed il compito di portare la bambina presso il centro è affidato a Brad Wolgast – interpretato da Mark-Paul Gosselaar, già volto noto per aver fatto parte del cast del Cult degli anni '90 “Bayside School” ed in altre serie tv come “NYPD” e “Franklin & Bash” - ex agente della CIA. Durante il viaggio però Brad intuisce che ha di fianco una ragazzina sveglia, intelligente e simpatica e non se la sente di far diventare Amy una cavia. Inizia così una fuga all'ultimo respiro, in cui non potranno fidarsi di nessuno. Dovranno guardarsi quindi le spalle da chiunque, anche perché nel loro cammino si troveranno faccia a faccia con dei nuovi esseri, perché non tutti forse sono confinati e al sicuro. Di chi potranno fidarsi? Chi sarà loro alleato? Nel cast ci sono: il maggiore Nichole Skyes (Caroline Chikezie), l'agente Clark Richards (Vincent Piazza) che fa capo a Brad, l'ex scienziato Tim Fanning (Jamie McShane) anch'esso colpito da questa “malattia” apparentemente incurabile, la dottoressa Lila Kyle (Emmanuelle Chriqui) e la detenuta nel braccio della morte, Shauna (Brianne Howey).
Andiamo alla trama. Ci troviamo in una struttura medica, “Progetto Noah”, dove si sta sperimentando un nuovo virus che potrebbe essere in grado di curare qualsiasi malattia globale, ma potrebbe anche sterminare la razza umana. Usare i vampiri per trovare la cura per salvare il mondo. Questo è in sintesi quello che si vorrebbe fare. Una ragazzina, Amy (Saniyya Sidney), viene reclutata per testare il potenziale di questo nuovo virus ed il compito di portare la bambina presso il centro è affidato a Brad Wolgast – interpretato da Mark-Paul Gosselaar, già volto noto per aver fatto parte del cast del Cult degli anni '90 “Bayside School” ed in altre serie tv come “NYPD” e “Franklin & Bash” - ex agente della CIA. Durante il viaggio però Brad intuisce che ha di fianco una ragazzina sveglia, intelligente e simpatica e non se la sente di far diventare Amy una cavia. Inizia così una fuga all'ultimo respiro, in cui non potranno fidarsi di nessuno. Dovranno guardarsi quindi le spalle da chiunque, anche perché nel loro cammino si troveranno faccia a faccia con dei nuovi esseri, perché non tutti forse sono confinati e al sicuro. Di chi potranno fidarsi? Chi sarà loro alleato? Nel cast ci sono: il maggiore Nichole Skyes (Caroline Chikezie), l'agente Clark Richards (Vincent Piazza) che fa capo a Brad, l'ex scienziato Tim Fanning (Jamie McShane) anch'esso colpito da questa “malattia” apparentemente incurabile, la dottoressa Lila Kyle (Emmanuelle Chriqui) e la detenuta nel braccio della morte, Shauna (Brianne Howey).
In un mix tra thriller e fantasy, la serie comincia dalle emozioni, nei primi due episodi infatti si ha
quasi la sensazione di non trovarsi all'interno di una serialità
fantascientifica; il rapporto tra Amy e Brad sembra essere l'unico
vero motore che carbura la trama, solo dal terzo episodio in poi
subentra tutto il resto in maniera più potente. Se non fosse che nei
primi minuti del Pilot ci viene presentato il Progetto Noah e c'è
una scena nel quale un uomo, il Dottor Jonas Lear (Henry Ian Cusick),
lotta dentro una grotta con un mostro, insieme al suddetto Tim
Fanning – ci stupiamo degli effetti speciali pessimi, vista la mano
di Scott speravamo che almeno l'aspetto visivo sarebbe
stato rilevante, la scena sembra di una serie anni '90 – uscendo incolumi, almeno in apparenza, perchè uno dei due diventerà esso stesso un mostro rinchiuso
proprio all'interno della struttura medica, dicevamo, se non fosse
per questa scena iniziale, sembrerebbe davvero un thriller drama come
molti altri. Invece no, ci sono i vampiri a guastare un po' tutto in
una trama dalla narrazione sicuramente vivace, ma dall'aspetto
tecnico altalenante, dove il cast emerge e riempie un po' tutta la
scena, mentre la sceneggiatura in se fa da contorno. Calcolando gli
effetti visivi, la trama non originale, gli errori nella
trasposizione degli eventi, troppo mirati alla presentazione del
rapporto tra i protagonisti, la caratterizzazione di contro degli
altri personaggi praticamente nulla, la serie ha ben poco da stare
serena ed è chiaro il motivo della perdita di oltre due milioni di
telespettatori nel giro di due settimane: “The Passage” non
aggancia il telespettatore, non empatizza con lo stesso, non ci si
trova di fronte al capolavoro che tutti si aspettavano, non coinvolge
diventando a tratti macchinoso, entrando in aspetti già visti e
rivisti nella serialità degli ultimi quindici anni ed appoggiandosi
ad un cast che però non può fare tutto il lavoro.
Personaggi e doppiatori:
Brad Wolgast (Gianfranco Miranda)
Amy Bellafonte (Chiara Fabiano)
Tim Fanning (Simone Mori)
Nichole Sykes (Alessia Amendola)
Lila Kyle (Ilaria Latini)
Clark Richards (Davide Marzi)
Jonas Lear (Massimo Rossi)
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