“Puntualizzo che l'unica ragione per
cui pensiamo di essere in Florida è perché ce l'hanno detto no?
Insomma, è l'unica ragione per crederlo... Mi sbaglio di solito?
Quando penso che una situazione potrebbe essere un macello? Non ci
hanno mai mentito prima?”
Heidi è un'assistente sociale di una
struttura governativa segreta, chiamata “Homecoming”, che aiuta
veterani di guerra a tornare alla vita “normale”, reinserendosi
nel loro mondo senza subire delle crisi profonde. Parte da qui questa
serie della Amazon Prime Video, partita lo scorso novembre che ha già
fatto incetta di premi, grazie soprattutto alla presenza della sempre
splendida Julia Roberts. In questa occasione l'attrice presta il
volto appunto a Heidi, donna che sembra vivere serenamente la sua
esperienza all'interno della struttura, lavorando in armonia e
dedicandosi anima e corpo al proprio mestiere. Ad un certo punto però
succede qualcosa ed è da qui che la trama fa un salto temporale di 4
anni avanti, dove ritroviamo la stessa protagonista che nel frattempo
ha cambiato lavoro ed ora fa la cameriera e vive a casa con la madre,
Ellen (Sissy Spacek). Cos'è successo? Perché Heidi ha deciso di
stravolgere la sua vita? E' quello che si chiede anche un membro del
Dipartimento della Difesa, Thomas Carrasco (Shea Whigham), che, a
seguito di una denuncia, decide di andare a ritrovare la donna per
chiederle spiegazioni di quello che l'ha spinta ad abbandonare il
proprio lavoro anni prima. La serie viaggia sul territorio del
thriller psicologico, ma la particolarità sta nel fatto che ogni
episodio dura come una situation comedy, cioè dai 25 ai 30 minuti.
Ma questo impone una velocità di narrazione maggiore e quindi una
conseguente attrazione per la serie che lascia senza fiato. La
potenza di “Homecoming” sta proprio, non solo
nell'interpretazione della Roberts, sempre perfetta, ma in una trama
incalzante e pungente, a volte sorprendente. Ma non c'è solo la
Roberts nel contesto “Homecoming”, la serie è corale, i
personaggi sono numerosi, ma anche il resto del cast non è da
sottovalutare, anzi tutt'altro.
Troviamo, tra gli altri, Bobby
Cannavale nei panni di Colin Belfast, supervisore di Heidi, Alex
Karpovsky che interpreta Craig, dipendente della struttura da tenere
d'occhio, Dermont Mulroney che è Anthony, findanzato di Heidi ai
tempi del suo abbandono alla struttura ed infine Stephan James che
interpreta Walter Cruz, veterano della struttura che vuole a tutti i
costi tornare a “vivere” e lo fa proprio con l'aiuto di una Heidi
che si lega particolarmente alla storia del ragazzo. Sarà per colpa
sua se la donna deciderà poi di allontanarsi? Qual è la verità? E'
quello che bisogna scoprire nei 10 splendidi episodi di una serie che
vale la pena di essere vista, seguita ed apprezzata fino all'ultimo
secondo. Tutte le sezioni tecniche della serie sono curate nei minimi
dettagli, nulla è lasciato al caso per questa serie che vede un
debutto sul piccolo schermo, quello della Roberts, che è davvero
sbalorditivo. E' ovvio che il telespattatore si aspetti dalla Roberts
una interpretazione notevole, perché a questo ci ha da sempre
abituati, la sua bravura la si apprezza da anni, ma l'attrice in
questo contesto continua ancora una volta a lasciare spiazzati. La
notizia arrivata nelle ultime ore che la Roberts non sarà nella
seconda stagione della serie lascia disorientati, perplessi e
certamente dispiaciuti.“Homecoming” è una serie a tratti
inquietante, misteriosa, angosciante, ma anche sensibile, emozionante
e assolutamente imprevedibile ed in un contesto come quello di oggi,
fatto di una miriade di serie televisive tra le più variegate,
“Homecoming” è la serie che mancava.
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