Nightflyers (SyFy/Netflix)



“Qualunque essere intelligente vedrebbe la razza umana per quello che è: siamo un virus che ha ucciso il suo ospite e che sta cercando un nuovo ospite da infettare”

George R.R. Martin porta un'altra sua saga letteraria in Tv, dopo il successo planetario di “Game of Thrones”. Lo stesso autore infatti ha all'attivo parecchie saghe fantasy e “Nightflyers" è una di queste. Partita sulla SyFy il 2 dicembre scorso e distribuita su scala globale il primo febbraio da Netflix, i 10 episodi che compongono la prima stagione sono rivisitati per la Tv da Jeff Buhler, con la presenza dello showrunner Daniel Cerone. Dobbiamo calcolare che i romanzi sono stati scritti negli anni '80 e questo non giova alla serie che sembra uscita da quel decennio. Ma andiamo alla storia. Ci troviamo nel 2093, una navicella spaziale, la Nightflyer, con un gruppo di scienziati a bordo, si appresta a salpare verso un viaggio nello spazio che ha il compito di salvare la razza umana dall'imminente estinsione ed entrare in contatto e aiuto con forme di vita aliena. A bordo della navicella però, ben presto, iniziano a succedere degli strani avvenimenti, che via via diventano sempre più terrificanti. Tra violenza e misteri la serie si interroga costantemente su quello che sta succedendo, su cosa ci sia a bordo del Nightflyer insieme agli scienziati partiti in missione. Protagonista è Eoin Macken, già vechia conoscenza telefilmica avendo fatto parte dei cavalieri della tavola rotonda di Artù in “Merlin” e del cast di “The Night Shift”, che qui è Karl D'Branin, astrofisico e leader della spedizione. Insieme a lui ci sono: il solitario Capitano Roy Eris (David Ajala), Melantha Jhirl (Jodie Turner-Smith) specialista in missioni spaziali, lo xenobiologo Rowan (Angus Sampson), il telepate L-1 Thale (Sam Strike), violento, di cui tutti hanno il terrore, Thorne (Maya Eshet), un cibernetico che comunica con i computer del Nightflyer attraverso un aggeggio impiantato direttamente nel suo braccio, il capo ingegnere Auggie (Brian F. O'Byrne) e la psichiatra Agatha Matheson (Gretchen Mol) che si occuperà direttamente di Thale. Non ci facciamo mancare nemmeno la storia lesbo. 


Giustamente ordinata dalla SyFy che da anni ormai ci abitua a missioni in giro per lo spazio, la serie fa acqua da tutte le parti. La delusione è cocente e l'unico aspetto veramente buono sta nell'interpretazione della maggior parte del cast, per il resto ci troviamo di fronte a qualcosa di già visto, una rilettura in chiave futuristica di serialità apocalittica già abbastanza trita e ritrita, con una trama prevedibile, banale, scontata, una narrazione lenta, dialoghi fiacchi, regia precaria e la cosa che più colpisce negativamente sono gli effetti visivi che ricordano, come dicevamo pocanzi, serie di almeno trenta anni fa. E' ovvio che da Martin ci si aspettasse di più, visto che è anche produttore esecutivo della serie in questione, soprattutto dopo averci fatto vivere otto anni di “Game of Thrones”, non ci può presentare una cosa del genere, perché le aspettative dietro il suo nome ormai sono molto alte, ma “Nightflyers” è fondamentalmente una serie rivolta agli amanti del mondo syfy, fantascientifico e spaziale, che non se ne perdono una, non pensiamo potrà attirare l'attenzione di un pubblico più ampio.


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