“Siamo noi quelli finiti in prigione
quindi se lei vuole tornare a parlare del caso per me può farlo
tranquillamente e voglio che tu distrugga quel maledetto per me...
per noi”
Partita il 15 febbraio scorso negli
States su Fox e la settimana successiva in Italia su Fox Crime, la
serie segue, come indica il titolo stesso, le avventure di un
temerario avvocato che riapre crimini vecchi di anni, mettendo la
propria vita in pericolo per cercare di scagionare innocenti che sono
stati giudicati colpevoli, quindi smuovendo gli errori burocratici
perpetrati nel corso dei decenni. Ovviamente c'è un motivo di base
per il quale la protagonista di “Proven Innocent” fa ciò, e la
motivazione è, come nei più classici romanzi d'appendice, legata
inequivocabilmente al suo passato, perché lei stessa da giovanissima
è stata giudicata colpevole per un reato che non aveva commesso e
successivamente scagionata ha deciso di tornare alla grande alla vita
diventando un avvocato di successo, con un nome importante ed una
celebrità a livello nazionale grazie anche alla sua partecipazione
in una rubrica dal titolo “Colpevole fino a prova contraria” in
una trasmissione radiofonica. La protagonista in questione è
Madeline Scott e da qui parte la trama di questa nuova serie a
cavallo tra legal e crime sfornata dalla Fox sul finire di una
stagione tv molto piatta del network. A prestare il volto al giovane
avvocato di successo c'è Rachelle Lefèvre, già vista in “Under
the Dome”, mentre durante i flash-back, ad interpretare una
Madeline adolescente c'è Clare O'Connor. Nel cast ci sono anche:
Russell Hornsby (“Grimm”) nei panni di Ezekiel “Easy”
Boudreau, che è riuscito a revocare la condanna di Madeline e che
adesso è un suo collega e amico; Nikki M. James che interpreta
Violet Bell, consulente aziendale, conduttrice dello show radiofonico
suddetto; Vincent Kartheiser (“Mad Men”) nel ruolo di Bodie
Quick, investigatore capo; Riley Smith che interpreta Levi Scott,
fratello di Madeline dipendente da ossicodone, anch'egli ex
carcerato; ed infine Kelsey Grammer (“Frasier”) nei panni di Gore
Bellows, avvocato molto noto, che vuole adesso fare il finto buono
per accaparrarsi i voti per diventare procuratore distrettuale dello
Stato dell'Illinois, ma che è famoso anche e soprattutto per i suoi
continui errori di giudizio, ma a lui frega fondamentalmente soltanto
il denaro e la notorietà piuttosto di cercare di capire se un
individuo è colpevole o un innocente ed è da imputare anche a lui,
tra le innumerevoli condanne errate, quella che riguarda entrambi i
fratelli Scott. A sbrogliare la matassa del passato di Madeline ci
penseranno i vari flash-back che si susseguiranno a cadenza regolare
nel corso degli episodi, mentre la trama procedurale che prosegue
come da tradizione con un caso diverso ogni settimana ricorda molto
quelli di “Cold Case”, serie molto nota andata in onda tra il
2003 ed il 2010 ed ancora oggi spesso replicata anche qui in Italia.
La serie mostra lacune a livello concettuale, nella concatenazione degli eventi c'è una banalità di fondo che prude e non ne facilita la visione: quante volte abbiamo già assistito ad avvocati e poliziotti con un passato complicato che incontrano i loro “nemici” sul lavoro e cercano di contrastarli a tutti i costi, mentre quel passato continua a bussare alla loro porta episodio dopo episodio? Molte, forse troppe. Tra queste ci vengono in mente: “The Mentalist”, “The Following”, “Murder in the First”, senza contare gli svariati e variegati personaggi con passati problematici che riscontriamo giornalmente in molte serie tv. A favore di “Proven Innocent” possiamo annoverare però una narrazione intrigante e molto rapida, che non annoia assolutamente, una interessante suddivisione tra legal e crime in maniera abbastanza sensata e soprattutto un cast di tutto rispetto, un po' sprecato per questa situazione. Malgrado tutto ciò però “Proven Innocent” è una serie come tante altre, una serie dedicata a chi continua ad avere voglia di seguire procedurali senza grandi aspettative, un buon passatempo e poco più. Lo facciamo di rado, perché abbiamo sempre premiato il doppiaggio ed i doppiatori italiani, ma stavolta consigliamo di seguire la serie in lingua originale, perché l'interpretazione buona di ogni singolo elemento del cast perde moltissimo del suo valore nella trasposizione in italiano.
La serie mostra lacune a livello concettuale, nella concatenazione degli eventi c'è una banalità di fondo che prude e non ne facilita la visione: quante volte abbiamo già assistito ad avvocati e poliziotti con un passato complicato che incontrano i loro “nemici” sul lavoro e cercano di contrastarli a tutti i costi, mentre quel passato continua a bussare alla loro porta episodio dopo episodio? Molte, forse troppe. Tra queste ci vengono in mente: “The Mentalist”, “The Following”, “Murder in the First”, senza contare gli svariati e variegati personaggi con passati problematici che riscontriamo giornalmente in molte serie tv. A favore di “Proven Innocent” possiamo annoverare però una narrazione intrigante e molto rapida, che non annoia assolutamente, una interessante suddivisione tra legal e crime in maniera abbastanza sensata e soprattutto un cast di tutto rispetto, un po' sprecato per questa situazione. Malgrado tutto ciò però “Proven Innocent” è una serie come tante altre, una serie dedicata a chi continua ad avere voglia di seguire procedurali senza grandi aspettative, un buon passatempo e poco più. Lo facciamo di rado, perché abbiamo sempre premiato il doppiaggio ed i doppiatori italiani, ma stavolta consigliamo di seguire la serie in lingua originale, perché l'interpretazione buona di ogni singolo elemento del cast perde moltissimo del suo valore nella trasposizione in italiano.
Personaggi e doppiatori:
Madeline Scott (Giò Giò Rapattoni)
Easy Boudreau (Ruggero Andreozzi)
Violet Bell (Alessandra Cassioli)
Bodie Quick (Massimo Triggiani)
Levi Scott (Mattia Ward)
Gore Bellows (Massimo Corvo)
Gore Bellows (Massimo Corvo)
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