“Pronti per una storia sui supereroi?
...altri supereroi televisivi... proprio quello di cui il mondo ha
bisogno. Siate onesti, vi siete già annoiati? E se vi dicessi che in
realtà questa è una storia su super-Zeroi? Perdenti, dolorosamente
patetici, totalmente falliti, meta-umani. Che ne dite? Pronti a
sentirvi meglio riguardo le vostre miserabili vite per la prossima
ora o giù di lì? Seguitemi!”
Con questa premessa e con una sigla
iniziale splendidamente realizzata che lascia presagire buone cose,
la DC Universe scende in campo, dopo l'interessante “Titans”, con
una serie, “Doom Patrol”, che è, fumettisticamente parlando,
proprio spin-off di “Titans” e che vede al suo interno un cast di
tutto rispetto che da alla serie quel qualcosa in più ad una trama
che appare strana fin da subito. Basata quindi sull'omonima serie a
fumetti della DC Comics creata da Arnold Drake, Bob Haney e Bruno
Premiani e rivisitata per la Tv da Jeremy Carver, “Doom Patrol”
ha tutte le carte in regola per diventare un validissimo sostituto
della serie madre e non lasciare quindi un vuoto nei telespettatori
che così si troveranno a seguire in maniera temporale le avventure
in simultanea di entrambe le serie a fumetti, come d'altronde è
giusto che sia. Finalmente anche la DC Comics ha le sue serie
televisive degne di essere chiamate tali, dopo alcuni film
cinematografici a dir poco disastrosi e show tv targati The CW che
hanno fatto diventare Arrow, Flash e Supergirl robe per bambini o
poco più. Ma torniamo a noi. Ambientato dopo gli eventi di “Titans”,
“Doom Patrol” ci racconta le avventure di un team di personaggi
strambi che ricevono una missione molto importante: unirsi per
salvare il mondo dalla minaccia di Mr. Nobody (Alan Tudyk), alias
Eric Morden, un'ombra vivente che è in grado di svuotare la mente
delle persone, rendendole completamente incapaci. Nasce così la Doom
Patrol, per l'appunto, squadra di Super-Zeroi, decisamente incapaci
composta da: Robotman, Negative Man, Elasti-Woman e Crazy Jane. Il
primo, che ha il volto di Brendan Fraser, negli anni '80 era Cliff ed
era un pilota e un latin lover, ma un bel giorno a causa di un
incidente il suo cervello viene trapiantato in un corpo robotico
divenendo così Robotman. Negative Man è anch'esso un ex pilota, ma
di aerei, che un giorno viene colpito accidentalmente da un campo
radioattivo mentre è in volo e da quel giorno il suo corpo rilascia
energia a carica negativa, da qui il suo nome. Nella serie il
personaggio è affidato a Matt Bomer durante i flash-back, quando
ancora non è Negative Man, ma semplicemente Larry Trainor, mentre
nel presente è avvolto dalle bende dalla testa ai piedi e Bomer da
solo la voce al personaggio che invece fisicamente è interpretato da
Matthew Zuk. Poi c'è Elasti-Woman (April Bowlby), alias Rita Farr,
ex attrice che ha il potere di allungare e rimpicciolire il proprio
corpo, ed infine Crazye Jane (Diane Guerrero), che contiene al suo
interno 64 personalità differenti, ognuna con un proprio potere
distinto. A chiamare il gruppo quando c'è bisogno del loro aiuto è
Victor “Vic” Stone, alias Cyborg (Joivan Wade), mezzo umano e
mezzo macchina, mentre a guidare le truppe c'è il Dottor Niles
Caulder, interpretato da Timothy Dalton, conosciuto anche come “il
Capo”.
Seguire le sottotrame dei vari personaggi della Doom Patrol
non è semplice, ci vuole del tempo per destreggiarsi tra le varie
figure, ma ognuno di essi è senza alcun dubbio un perfetto tassello
all'interno della storia. Sono estremamente interessanti infatti le
caratterizzazioni dei vari personaggi, nonostante si noti fin da
subito come la Guerrero non riesca a dare reale diversificazione alle
svariate personalità. Proprio il suo personaggio aveva
necessariamente bisogno di una forza interpretativa che all'attrice
visibilmente manca. La differenza sostanziale con “Titans” sta
intanto nell'uso delle immagini e nei dialoghi, il precedente era un
telefilm cupo, con le tipiche caratteristiche teatrali e notturne di
Batman, qui invece c'è più luce e chiarezza, ed i dialoghi sono più
liberi e divertenti. “Doom Patrol” ricorda quindi più film e
serie Marvel, un po' stile “Deadpool”, più spregiudicato,
smaliziato, che si prende meno sul serio, ma non per questo
qualitativamente inferiore, anzi tutt'altro. Nel concatenarsi degli
avvenimenti, in una narrazione fin troppo veloce, qualcosa sfugge
alle spiegazioni e molte cose avvengono senza che ci vengono spiegate
chiaramente, ma con l'andare avanti degli episodi questa fretta che
si riscontra nel Pilot un po' si attenua. “Doom Patrol” è una
serie diametralmente opposta a “Titans”, ma altrettanto
avvicente, è una serie anticonformista, bizzarra, a tratti anche
divertente, che consigliamo di seguire per tutti coloro che non si
perdono una serie sui supereroi o in questo caso: Super-zeroi.
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