"La casa di Jack" di Lars Von Trier


Con “La casa di Jack” Lars Von Trier rilascia un'opera che è una vera e propria summa del suo cinema, del cinema di Mr Sophistication, perché è lo stesso regista che si cela dietro i panni di Jack / Matt Dillon che si confessa al Virgilio interpretato dal compianto Bruno Ganz. C’è tutto Lars Von Trier e i suoi dogmi in due ore e mezza di visione, e al suo meglio, come forse non accadeva da tempo. L’arte nella sua decadenza, l’icona che è superiore al capolavoro, la precisione maniacale che diventa ossessione, il citazionismo esplicito, Glenn Gould, Bob Dylan, la Divina Commedia, i documentari, l'immancabile camera a mano, la sua ferocia nello sbattere in faccia l'orrore, il suo indagare le oscurità dell'animo umano.  Sincero e libero ma profondamente ancorato alla forma,  alla costruzione in “La casa di Jack” Von Trier crea un quadro che va via via componendosi con la personalità disturbata del suo protagonista, nel suo monologa denso di lucida follia, che lo accompagnerà fino alla fine, senza pentimento e resa, sempre pronto ad accettare nuove sfide “per seguir virtute e canoscenza”. E’ un film coraggioso, dove ritroviamo il Lars Van Trier che più ci piace, che si serve del genere (in questo caso il thriller) per esprimere il suo punto di vista sulla natura dell’arte, sul mestiere di cineasta, sulla condizione umana e sociale odierna. Una discesa agli inferi che è specchio di questa società dove puoi gridare fin che vuoi ma nessuno verrà a salvarti, come nella mirabile sequenza dove sono palesi i riferimenti che lo hanno visto coinvolto in prima persona, ovvero le accuse del movimento me too partite da Bjork nei suoi confronti. Per questo e altri aspetti, può essere considerato come uno dei film più personali che il regista danese abbia girato nel corso della sua carriera.
“- A volte il miglior modo di nascondersi è non nascondersi affatto”
“- Provavo dei sentimenti per questa donna, molto più forti di quelli che uno psicopatico dovrebbe provare”
“- Hey, hai due tette fantastiche - Perché devi essere sempre così rozzo - Rozzo? Questo non è essere rozzo”
“- Sono un serial killer, ho ucciso 60 persona - Sei strano - Perché ho ucciso 61 persone? - Hai detto 60 prima - Se non fossi stupida come una gallina del cazzo, capiresti il significato del termine aggiornato”
“- Perché è sempre colpa dell’uomo?” “- Se uno è così sfortunato ad essere nato maschio è nato colpevole, le donne sono sempre le vittime e gli uomini sono sempre i criminali”

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