“Alle volte faccio delle cazzate e
non so nemmeno perché... per evitare la noia, credo... per sentirmi
vivo? O solo per togliermi un cazzo di sfizio”
Partiamo dal presupposto che “Now
Apocalypse” non è una serie per tutti. Questa nuova comedy
strampalata della Starz, se presa dal verso giusto, la si ama alla
follia e crea dipendenza. E' una di quelle serie no sense in cui il
telespettatore alla fine di ogni episodio si chiede: “Ma per quale
motivo sto continuando a seguirla?”. Scritta da Gregg Araki, da
sempre grande provocatore, e Karley Sciortino, con la produzione
esecutiva di un nome di tutto rispetto, Steven Soderbergh, la serie
segue le avventure del 27enne Ulysses Zane (Avan Jojia) e dei suoi
amici: Carly Carlson (Kelli Berglund), Ford Halstead (Beau Mirchoff)
e Roxane Mesquida (Severine Bordeaux) che cercano di barcamenarsi in
quel di Los Angeles tra sesso (molto) e amore (molto poco), mentre
come tutti i loro coetanei pensano al successo e ad entrare nel
magico mondo cinematografico, ma provando nel frattempo a trovare la
loro strada, tra blog, influencer e cam to cam per guadagnare soldi
“facili”. Il protagonista principale è sicuramente Ulysses, con
le sue seghe mentali sul contrasto tra sesso e amore, mentre è
innamorato del suo coinquilino, ma allo stesso tempo sta, come un
adolescente qualunque, sul cellulare aspettando un messaggio da
Gabriel - interpretato dalla nostra vecchia conoscenza telefilmica
Tyler Posey - e pensando, dopo un primo appuntamento ben riuscito,
che possa essere l'anima gemella. Ulysses però sta vivendo un
periodo un po' particolare, fa dei sogni strani che gli sembrano
talmente reali da convincersi che potrebbe essere la fine del mondo,
da qui il titolo dello show, ma potrebbe semplicemente essere anchde la
marijuana, di cui il ragazzo fa uso e abuso.
“Now Apocalypse”
mischia in maniera interessante tre settori portanti della serialità
statunitense: comedy, sesso e fantasy. Ci sono allusioni letterarie,
dialoghi anticonvenzionali, politicamente scorretti, la sceneggiatura
non segue gli standard e ci sono momenti che sorprendono, ma come
dicevamo all'inizio la serie non è per tutti. In questa
anticonvenzionalità di fondo, la serie percorre sentieri che escono
completamente dal consueto, con immagini di sesso spinto, spesso di
carattere omosessuale e a tratti anche sgradevole, se si pensa che
nel sogno si vede una specie di lucertolone gigante che fa sesso con
un ragazzo, di certo già questo potrebbe spingere molti a non dare
mai più una chance allo show. Invece a “Now Apocalypse” va data
più di una possibilità, perché è una serie divertente ed
intraprendente, che finalmente sdogana molti stereotipi televisivi.
La Starz ci ha abituati nel corso degli anni a serie fatte apposta
per creare scalpore, vedi “American Gods”, “Spartacus”, “Ash
vs Evil Dead”, serie che non avranno mai chissà quale seguito, ma
che nell'ideale seriale sono diventati dei piccoli cult. Ed anche
“Now Apocalypse” in breve tempo ha creato intorno a se un certo
seguito, tanto che il network ha deciso di rinnovarlo ancor prima
della fine della stagione. I 10 episodi mettono in mostra la bellezza
della vita sessuale normale, ma non quella del classico adolescente,
di cui le serie tv sono invase, ma di ragazzi ormai quasi trentenni
che creano, pensano, lottano, spesso immersi nella solitudine delle
loro camere, mentre un orgasmo può provocare un'esplosione nel
cielo, in una chiassosa Hollywood che non lascia scampo se non quello
di sognare in grande. C'è audacia, un'audacia che almeno in questi
primi episodi andati in onda non si perde, certo forse col tempo
questo miscuglio tra fantasy e commedia sessuale può provocare noia
se non la si gestisce al meglio, ma ora come ora è una serie che
funziona proprio per il suo modo di essere completamente fuori dagli
schemi. E ben vengano serie così.
“Lo sai che penso che la monogamia
sia una forma di controllo sociale, contraria alla nostra natura”
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