“Stavo cercando di perdere la
verginità quella notte... lo sapevi? Il cuore mi batteva così
forte, ho pensato fosse il nervosismo o la Dr Pepper e che fosse
normale, capisci? Ma invece devo perdere l'anno e prendere pillole
per il resto della vita come una sessantenne e se tutto andrà come
prevedo probabilmente morirò vergine... vorrei tanto che tutto
tornasse com'era prima...”
Creata e prodotta da Leah Rachel, la
nuova serie sul paranormale della Netflix, "Chambers" segue le avventure di
Sasha (Sivan Alyra Rose), che nonostante la sua giovane età, viene
colpita da un infarto proprio la sera in cui cerca di perdere la
verginità, ma si salva grazie ad un trapianto di cuore. La ragazza
però comincerà ad indagare su quel cuore, ma più si avvicina al
donatore e alla vita di quest'ultimo, più Sasha assume le
caratteristiche positive e negative del donatore, assumendone le sembianze. “Chambers” parte da qui con un'idea di base
poco orginale, ma interessante, e con un cast eccellente. Purtroppo
però la serie ha moltissime pecche sull'aspetto prevalentemente
tecnico, a cominciare dalla regia, visibilmente sottotono, la trama
che qui e là si perde, cercando di essere
troppo pretenziosa e poco attenta alla caratterizzazione dei
personaggi e alla sceneggiatura. Punto focale di tutto è una
protagonista che però non attrae come dovrebbe ed una trama che come
abbiamo già detto non si riesce a farla crescere nella maniera
adeguata. La Rachel infatti decide di puntare poco sull'aspetto
mistery e horror e più su contorni privati della vita della
protagonista che però risultano a lungo andare poco accattivanti.
Alla lunga infatti, la serie, suddivisa in 10 episodi da 50 minuti
ciascuno, annoia e forse sarebbero stati meglio metà episodi in modo
tale da concentrare la narrazione ed eliminare parti soporifere della
sceneggiatura.
Ci sono personaggi che si limitano a stare sullo
sfondo nonostante siano interessanti proprio nell'intersecazione dei
vari avvenimenti della trama, ma purtroppo vengono lasciati lì,
distanti, sfocati. La Rose è comunque brava a dare il giusto
spessore ad un personaggio decisamente difficile da interpretare, ma
quella che fa tutto è Uma Thurman, unico vero motivo per il quale si
può decidere di seguire la serie dall'inizio alla fine. La Thurman
in questo contesto ha il ruolo di Nancy Lefevre, madre della ragazza
morta il cui cuore viene trapiantato nel corpo di Sasha, e ruolo nel
quale la Thurman si cala egregiamente, così come Tony Goldwyn fa con
Ben Lefevre, marito di Nancy. Due personaggi che però, come abbiamo
già detto, non si riesce a concretizzare, che restano di secondaria
importanza, nonostante siano assolutamente fondamentali, ma questo lo
si evince negli ultimissimi episodi dello show. Nel cast dobbiamo
ricordare anche: Griffin Powell-Arcand, che interpreta TJ, fidanzato
di Sasha ed infine Marcus LaVoi che interpreta Frank, lo zio della
protagonista.
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