- “Mi ha chiamato il suo manager e mi ha detto che sta provando a fare il comico”
- “Io non sto provando a fare il comico, io faccio il comico... da 25 anni”
Gad Elmaleh è un comico molto famoso in Francia, ma un giorno decide di trasferirsi a Los Angeles per stare vicino al figlio Luke, aspirante modello, e all'ex moglie Vivian, che vuole diventare una influencer. Vivian però ha un compagno, da sette anni, Jason, ex modello e attore in pensione, che fa da manager a Luke. Sarà con l'aiuto di Brian, nuovo assistente di Gad, che l'uomo cercherà di interrompere ogni tipo di interconnessione che Jason può avere con la sua famiglia. Parte da qui “Huge in France”, nuova serie della Netflix che ha come protagonista lo stesso Gad Elmaleh insieme a Andrew Mogel e Jarrad Paul. In parte autobiografica, tanto che il protagonista decide di lasciare il proprio nome al personaggio dello show, la serie ci regala momenti di pura comicità senza tralasciare l'aspetto tipicamente drama che circonda tutte le comedy del canale on demand, ma che qui si assapora decisamente con meno impeto. Il cast, molto interessante in ogni suo elemento, è composto da Jordan Ver Hoeve, che interpreta Luke, Matthew Del Negro che è Jason, Erinn Hayes nel ruolo di Vivian e Scott Keiji Takeda in quello di Brian.
Composta da 8 episodi, “Huge in France” è sicuramente una serie gradevole, che non ha chissà quali guizzi o originalità di sorta, non sorprende e non colpisce per la narrazione, un po' sotto tono, ma rimane una serie interessante dal punto di vista dei dialoghi e del cast, con una caratterizzazione buona dei personaggi ed una storia a cui ormai siamo abituati, quella del protagonista, solitamente uomo, che cerca in tutti i modi di ricrearsi una nuova esistenza, di cambiare vita, per un dato problema o semplicemente per noia, niente di più e niente di meno a quello che succede a Martin Byrde o al più famoso Walter White o a Charlie del più recente “Turn Up Charlie”, ma di esempi ne possiamo fare molti di più. In questo caso Gad è il tipico uomo che pensa di essere il centro del mondo ed arriva in America convinto della propria popolarità francese e credendo che anche oltreoceano sarebbe stato assalito dai fans e riconosciuto da tutti, ma appena sbarcato in aeroporto, proprio per il suo completo anonimato, subirà una perquisizione corporale in quanto: “elemento sospetto”. La missione dell'uomo sarà quella di recuperare un rapporto col figlio che non vede in Gad la figura di un padre e odia l'uomo per averlo abbandonato anni prima. Le scene esilaranti non mancano, idem le battute, manca di contro un bel po' di originalità in più, mancano le idee, sarebbe servita qualche scene più accattivante e sorprendente, ma la serie in se è un ottimo passatempo, una comedy che fa ciò che deve fare: divertire.
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