Beppe Dettori - @90


Esattamente 20 anni fa Beppe Dettori con Giorgio Secco lavorava a queste canzoni che non avevano ancora visto la luce, che soltanto oggi vengono pubblicate. @90 è il titolo dell'album come il sound di riferimento dell'epoca in cui è stato composto. 11 brani originali più l'omaggio riuscito a Ivan Graziani e alla sua “Monnalisa”: abbastanza fedele all’originale. Si continua con“Starò meglio”: buone armonie nella strofa, peccato per un ritornello falcidiato da troppe rime facili: “voglio fare un giro dove non lo so prima rubo la tua bici poi vedrò”. “Mentre passa”: “dimmi da che parte arrivi e così ti aspetterò” bel groove, con incisivi inserti di chitarra, un brano orecchiabile ma non banale. “Sha la la”: è una filastrocca ben costruita che si libera in un ritornello di sicuro impatto: “sto seguendo la tua scia in fondo è meglio di niente il girotondo che ho in mente”. “Fermi il tempo”: “resto sospeso e al tempo stesso le mie parole perdono il senso” è una classic ballad che si distende in un ritornello dove la melodia risulta un pò scontata.“I’am fallin down”: “quando vuoi sai essere sincera” altra ballatona dal mood avvolgente. “Sono uscito”: blueseggiante, con un buon arrangiamento, con un ritornello che non dispiace: “che tu ci creda o no, mi sembra di impazzire ritornare non si può”. “Quando è ora di andare”: “ci sono quelli che ci provano altri che rinunciano a vivere perché non hanno più il coraggio di decidere” buono l’arrangiamento con i synth in evidenza, per questo brano di puro rock italiano, ovviamente anni ’90. “Mi piace stare qui”: “ma non li senti i miei pensieri alle pareti e quante volte si incrociano con i tuoi” il brano migliore del lotto è questa ballad intensa e a tratti persino poetica.“Rabbia e dolore”: “sono pronti alla guerra questi bravi soldati ora strisciano per terra sempre ben ordinati” ballad venata di soul con un testo che non scade nel didascalico e un ottimo arrangiamento: “per un uomo che fa il soldato e non chiede mai perché“. “Tutto il veleno”: falsetto, arpeggio bellissimo, il tutto fa molto Nino Buonocore “portami via tutto il veleno”. L'album si chiude con “Prendo quello che c’è”: sostenuta ballad che cresce di pathos, il tutto decisamente standard anche s non mancano gli spunti interessanti specie nel lavoro delle chitarre elettriche: “a tutta velocità non guardo indietro mai”. Alla resa dei conti @90 è un album piacevole, fatto di buone canzoni che hanno poche sbavature e con arrangiamenti ben curati.

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