“E’ come se conoscessi già questo posto… questo vialetto, ogni albero… è come se fossi qui da tutta la vita… come se fosse casa mia”
Prendi un gruppo di
fantasmi che infesta una casa fatiscente, dall’altro lato c’è
una coppia squattrinata in cerca di casa e fatalità la pro zia della
donna della coppia le lascia la suddetta casa fatiscente in eredità.
Ed ecco servita la sitcom “Ghosts”, targata BBC One. Le carte per
fare qualcosa di buono ci sono tutte, basta già soltanto il fatto
che ci sia di mezzo la BBC che negli ultimi anni ha partorito serie
tv di altissimo livello, un cast singolare e quello humor tipicamente
british, che già solo per questi scarni motivi possiamo annoverare
“Ghosts” tra le novità di carattere commedia più interessanti
di questo 2019. Giochi di parole, battute rapide, sciocche, ma
intelligenti, che strappano sorrisi a raffica, atmosfere che sembrano
trasportarci più a teatro che in Tv, insomma ci troviamo di fronte
ad una comedy corale in cui assolutamente nulla fa davvero paura,
nonostante ci siano di mezzo dei fantasmi.
Già rinnovata per una
seconda stagione, la serie scritta anche in questo caso in maniera
corale da: Matthew Baynton, Simon Farnaby, Martha Howe-Douglas, Jim
Howick, Laurence Rickard e Ben Willbond, vuole essere volutamente
dissacrante fin dalle prime immagini, quando un gruppo di “persone”
circonda il letto di una donna che sta per morire ed attendono il
famoso “ultimo respiro” per capire cosa succederà dopo, se
l’anima rimarrà intrappolata là insieme a loro o volerà via,
verso quella “luce” divenuta celebre grazie a Melinda Gordon.
Appena l’anima capirà che quelli sono fantasmi visibilmente e
notevolmente folli rimasti intrappolati lì senza possibilità di
fuga, sparirà nel giro di pochi secondi.
La volontà di unire
assieme anche dei fantasmi di contesti storici diversi, perché morti
in momenti ovviamente differenti della storia della casa, aggiunge
quella sferzata notevole alla trama che lascia il segno. Il bello
arriva quando dovranno iniziare a convivere con i nuovi arrivati:
Alison (Charlotte Ritchie) e Mike (Kiell Smith-Bynce). I due decidono
di andare a vivere a Button Hall, questo il nome dell’immensa casa
di campagna, nonostante molti tentativi di dissuaderli da parte del
notaio, ma la coppia ha intenzione di trasformare la reggia in un
hotel di lusso, senza contare il fatto che i loro piani cozzano
completamente con le idee dei fantasmi che, una volta capito ciò che
Alison e Mike vogliono fare, faranno di tutto per buttarli fuori. Un
giorno però succederà qualcosa di assolutamente inaspettato che
stravolgerà completamente la vita di Alison, che non riveleremo in
questo contesto per non spoilerare. La serie quindi, se si va oltre
la semplice “commediola” che strappa qualche sorriso, fine a se
stessa, è una serie che fa riflettere sulla possibilità della
coesistenza tra due gruppi incredibilmente diversi tra di loro, far
convivere il normale dal paranormale, il naturale dal sovrannaturale,
una coabitazione che, oggi come oggi, nelle cronache giornaliere,
viene spesso a mancare un po’ ovunque.
Qui affrontata con umorismo
e col giusto piglio, grazie anche a dei bellissimi personaggi: Lady
Fanny Button (Martha Howe-Douglas), parente più vicina di Alison,
fantasma dell’era edoardiana che, dopo aver scoperto il marito
tradirla con il giardiniere e il maggiordomo, lo stesso la spinse giù
dalla finestra per obbligarla a non rivelare il segreto a nessuno;
Thomas Thorne (Matthew baynton), fantasma di un poeta romantico
finito in miseria, rimasto colpito durante un duello, che ha un colpo
di fulmine per Alison; Julian Fawcett (Simon Farnaby), fantasma senza
pantaloni, ex deputato caduto in disgrazia, morto a seguito di uno
scandalo sessuale agli inizi degli anni ’90, lui ha la capacità di
spostare gli oggetti; Kitty (Lolly Adefope), fantasma di una
nobildonna georgiana, molto ingenua e gentile; Robin the Caveman
(Laurence Rickard), fantasma di un uomo delle caverne, che viveva
sulla stessa terra in cui poi fu costruita la Button Hall, ed ha la
capacità di far tremare le luci di casa (Rickard interpreta anche
Humphrey, fantasma che va girando per caso in cerca della sua testa
mozzata, che in realtà giace per terra nel soggiorno ed ogni tanto
si lamenta); The Captain (Ben Willbond), fantasma di un capitano
dell’esercito della seconda guerra mondiale, ossessionato dalle
tattiche e dalle esercitazioni militari; Mary (Katy Mix), fantasma
vittima del famoso processo alle streghe di fine ‘600, che ha il
corpo che le fuma costantemente; ed infine Pat (Jim Howick), fantasma
amichevole ed educato, morto per essere stato colpito al collo da una
freccia nel 1984.
Come ben visibile, il cast è molto numeroso, ma
estremamente riconoscibile e funzionale in ogni sua parte: tutti i
personaggi riescono ad essere essenziali per la trama e risulta fin
da subito impensabile che uno di loro possa mancare. Ci troviamo di
fronte quindi a qualcosa di originale, una sitcom che non si prende
mai sul serio nonostante sia volutamente capace di far riflettere ed
andare oltre la commedia. Ed ancora una volta la BBC non ci delude
assolutamente. Da vedere.
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