American Princess (Lifetime)



“Sogno questo giorno da sempre. Ho cominciato a ritagliare riviste da sposa quando avevo 8 anni. Il vestito, i fiori, la location... a 20 anni avevo messo insieme il matrimonio perfetto”

Prendete una ragazza che ha sempre avuto il sogno di sposarsi col ragazzo perfetto, diventare madre e moglie e poi prendete un ragazzo che è tutt'altro che principe azzurro e che il giorno delle nozze si fa trovare con le braghe calate con un'altra donna. La suddetta ragazza ovviamente fugge sconvolta dinanzi a questo orrendo spettacolo e nella corsa si imbatte in una fiera rinascimentale che le stravolgerà la vita. Da questo assurdo incipit parte “American Princess”, il nuova spassosa dramedy della Lifetime. Jenji Kohan – in questa occasione in compagnia di Jamie Denbo che crea il tutto - è una garanzia ormai nel mondo della serialità, dopo essere stato parte fondamentale di show come “Orange is the New Black” e “Glow”, stavolta partorisce questa interessante commedia a cui non avremmo dato nemmeno un centesimo prima di cominciarne la visione. Il Pilot invece è ricco di colpi di scena e semina bene tutto ciò che raccoglie in futuro. Qui la protagonista è Amanda Klein (Georgia Flood), scrittrice freelance che suo malgrado si trova a dover fare fronte a qualcosa che tutti vorremmo evitare nella vita: un tradimento il giorno delle nozze. Lei però è più fortunata, perché col mascara che le cola in viso e la sottoveste delle nozze bagnata di sangue per aver aggredito la ragazza con cui il futuro marito la stava tradendo, si imbatte in quello che sembrerebbe un matrimonio ed invece è un festival del Rinascimento, dove ogni persona fa un personaggio realmente esistito o di pura fantasia, quello poco importa, di certo la cosa fondamentale è recitare ed immergersi completamente nella storia. Quando lei arriva vestita di bianco e macchiata di sangue viene ovviamente scambiata per uno dei tanti personaggi strambi che girano da quelle parti e da lì si ritroverà a volerci davvero vivere in quel mondo “fiabesco” e a volerci rimanere, anche perché è obiettivamente sempre meglio della vita che la aspetta fuori: con una denuncia per aggressione, un “quasi-marito” (così come lo definisce lei stessa) fedifrago, una madre perennemente sotto effetto di psicofarmaci - tra l'altro interpretata magistralmente da Lesley Ann Warren - e degli amici interessati più ai followers su Instagram, quindi meglio la finzione della realtà. 


In più se aggiungiamo che in quel contesto ci si potrebbe davvero trovare il principe azzurro e che questo potrebbe avere il volto di David “l'uomo fango” - interpretato dalla nostra vecchia conoscenza telefilmica, Lucas Neff, di “Raising Hope” - allora quel luogo potrebbe davvero essere il luogo “perfetto” dove poter tornare a vivere e dimenticare tutto quello successo fuori. Contornata da tanti personaggi a tratti imbarazzanti e con scene spesso forzatamente violente per creare una ilarità che invece non arriva, la serie perde qui e là di attrito, ma è molto piacevole nel suo modo di districarsi tra i vari elementi di uno show completamente disordinato e sgangherato e forse proprio per questo fortissimo nella narrazione. La trama è visibilmente creata per spingere lo spettatore a fare il tifo per la protagonista, ma il personaggio migliore è senza alcun dubbio quello di David, anche perchè Neff è sempre riuscito a calarsi nei panni degli “imbecilli” in maniera egregia. 10 sono gli episodi totali di una prima stagione che se si comincia si porta assolutamente a termine, perchè, nonostante gli evidenti errori tecnici e quelche scivolone della trama, la serie incolla davanti lo schermo ed è una cosa fondamentale, specialmente se si parla di comedy.


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