“Ti chiedi mai come sarebbero state le nostre vite se non avessimo fatto quello show?”
“Ogni singolo giorno”
Sono passati 29 anni dalla prima puntata e quasi 20 dall'ultima eppure “Beverly Hills 90210” rimane uno dei più grandi cult della storia seriale mondiale perché ha dato il via alle serie cosiddette “drama”, ed è grazie (o per colpa) di questo show se poi sono nati “Dawons's Creek”, “The O.C.”, “One Tree Hill” e tutte le serie adolescenziali partorite nell'ultimo decennio da The CW e Netflix. Ma adesso Beverly Hills è tornato con 6 nuovi episodi, che probabilmente saranno gli unici di questo revival, perché già sono cominciati i primi malumori dietro le quinte e i primi gossip. Perché anche in questo settore “Beverly Hills” ha fatto da apripista, mettendo in bella mostra tutte le beghe e tutte le invidie che c'erano non solo davanti le telecamere, tra i personaggi della serie, ma anche e soprattutto dietro, tanto da spingere dopo 4 stagioni, la Doherty, da sempre poco incline ai rapporti con le colleghe, a dare forfait. Insomma il cast e la serie, dentro e fuori il set, hanno sdoganato molte cose: è stato il primo vero drama della storia ed è stata la prima vera serie a parlare di sesso, di omosessualità, di violenza e razzismo, di droghe e alcol, parlandone direttamente agli adolescenti che sono letteralmente impazziti per quegli otto protagonisti e che hanno fatto diventare Gabrielle Carteris, Shannon Doherty, Jennie Garth, Brian Austin Green, Jason Priestley, Tori Spelling, Ian Ziering e Luke Perry divi conosciuti in tutto il mondo. Proprio a quest'ultimo questi 6 nuovi episodi sono dedicati, alla scomparsa dell'attore avvenuta lo scorso febbraio in maniera inaspettata e prematura e anche a lui dobbiamo la presenza della Doherty nel cast del revival, che aveva dapprima declinato l'invito. Ma adesso sono nuovamente tutti qui, in 7, visibilmente più invecchiati, decisamente più maturi, ma di nuovo tutti qui e dobbiamo dire che ci erano mancati molto.
E quando parte l'episodio e la sigla iniziale è un clamoroso colpo al cuore. La storia parte dal glorioso Pitch Pit, che è lì ancora in piedi dopo decenni, con la stessa insegna e lo stesso juke box, ma non è tutto oro quello che luccica, perché la scelta è quella di creare un reboot completamente diverso ed inaspettato rispetto a quelli a cui ci hanno abituati negli ultimi anni nei quali siamo stati invasi dai revival e dai reboot di ogni tipo, forma e varietà. Qui infatti si usa l'ingegno e si mischia realtà e finzione. L'inizio dell'episodio infatti è solo un sogno che Tori Spelling sta facendo mentre è in volo su un aereo che la sta portando a Las Vegas per una reunion del cast di Beverly Hills per i 30 anni dall'inizio della serie, accanto a lei Jennie “Kelly” Garth, che si porta dietro il peso del terzo matrimonio appena fallito, mentre Tori “Donna”, lascia a casa il crollo del suo show, che è stato appena cancellato dal network che lo mandava in onda ed entrambe più o meno squattrinate stanno volando in seconda classe. Fin da subito capiamo che è Tori la vera protagonista di questo revival, perchè è in fin dei conti l'unico punto di unione tra tutti loro. La Garth e la Spelling sono anche creatrici dello show insieme a Chris Alberghini e Mike Chessler. Nel frattempo in diversi posti degli Stati Uniti troviamo Ian “Steve” alle prese con l'uscita del suo nuovo libro, condiviso con la giovane e avvenente moglie, nella cui copertina entrambi mostrano un fisico da paura e parlano di fitness, Brian “David” è su un jet privato, che non appartiene a lui, ma alla famosissima moglie che è appena stata nominata ad ambitissimi premi, mentre lui fa il casalingo disperato a casa, Jason “Brandon” continua ad essere vittima del suo stesso ego, fa il regista, ma il suo essere perennemente aggressivo lo mette sempre nei guai, ed è sposato con la sua stessa manager, ed infine c'è Gabrielle “Andrea” produttrice di successo, da tre giorni diventata nonna. Ed ecco servita una sorta di fusione tra la vita vera e “fiction”, però le cose sembrerebbero un po' mischiarsi e diventare quasi un tutt'uno quando gli universi paralleli entreranno in fusione nello stesso luogo.
In fin dei conti se ci si pensa, non è poi così lontano dalla realtà che ci sono attori che rimangono per sempre legati a dei personaggi e malgrado proveranno negli anni a scrollarsi di dosso quel “nome” e quella “faccia”, rimarranno sempre Brenda, Brandon, Kelly e così via. Anche lo stesso James Van Der Beek, Dawson Leery di “Dawson's Creek”, nonostante abbia poi fatto altro, rimarrà per sempre per tutti Dawson. E “BH 90210” fa proprio questo: prendere un po' per i fondelli gli attori che restano intrappolati nei loro rispettivi personaggi, che li hanno resi certamente famosi ma allo stesso tempo vittime di essi ed è splendida l'idea di creare un connubio tra passato e presente, tra realtà e finzione, tra ciò che è e ciò che sarebbe potuto essere. Shannon ovviamente comparirà più avanti, mentre sono tutti radunati per fare la conferenza della reunion, il suo faccione sbucherà dietro di loro in diretta Instagram e le facce dei colleghi non saranno certamente le migliori, la sorpresa non è stata molto gradita. L'idea è molto valida, i dialoghi tra la Spelling e la Garth sono i punti di forza dello show, la serie si segue in maniera fluida e non mancano i momenti di “lacrima facile” quando viene ricordato Luke “Dylan” Perry, ma si sorride anche molto. Bellissima la scena quando si incontrano nuovamente tutti dopo vent'anni nella hall dell'hotel dove si terrà l'evento e si guardano tirando un sospirone e sperando che tutto vada per il verso giusto e che quel weekend non sarà una catastrofe. Ovviamente, manco a dirlo, ognuno di loro si porta dietro drammi familiari notevoli che conosceremo man mano, nel corso del passare dei minuti. La serie promette bene e anche se all'inizio ci si chiede: “ma cosa sto vedendo”? Perché inizialmente i nostri sette protagonisti sono loro, nelle vite di tutti i giorni, ovviamente romanzate, ma abbastanza credibili, sono Tori, Jennie, Shannon, Gabrielle, Ian, Brian e Jason, un po' ci si confonde, ma con l'andare avanti dei minuti si capisce dove si vuole arrivare e come vita “vera” e vita “seriale” si incontrano e si scontrano in un perfetto mix di emozioni, che ci fa salire tanto la nostalgia, ma che ci fa anche per una volta amare un reboot.
In fin dei conti se ci si pensa, non è poi così lontano dalla realtà che ci sono attori che rimangono per sempre legati a dei personaggi e malgrado proveranno negli anni a scrollarsi di dosso quel “nome” e quella “faccia”, rimarranno sempre Brenda, Brandon, Kelly e così via. Anche lo stesso James Van Der Beek, Dawson Leery di “Dawson's Creek”, nonostante abbia poi fatto altro, rimarrà per sempre per tutti Dawson. E “BH 90210” fa proprio questo: prendere un po' per i fondelli gli attori che restano intrappolati nei loro rispettivi personaggi, che li hanno resi certamente famosi ma allo stesso tempo vittime di essi ed è splendida l'idea di creare un connubio tra passato e presente, tra realtà e finzione, tra ciò che è e ciò che sarebbe potuto essere. Shannon ovviamente comparirà più avanti, mentre sono tutti radunati per fare la conferenza della reunion, il suo faccione sbucherà dietro di loro in diretta Instagram e le facce dei colleghi non saranno certamente le migliori, la sorpresa non è stata molto gradita. L'idea è molto valida, i dialoghi tra la Spelling e la Garth sono i punti di forza dello show, la serie si segue in maniera fluida e non mancano i momenti di “lacrima facile” quando viene ricordato Luke “Dylan” Perry, ma si sorride anche molto. Bellissima la scena quando si incontrano nuovamente tutti dopo vent'anni nella hall dell'hotel dove si terrà l'evento e si guardano tirando un sospirone e sperando che tutto vada per il verso giusto e che quel weekend non sarà una catastrofe. Ovviamente, manco a dirlo, ognuno di loro si porta dietro drammi familiari notevoli che conosceremo man mano, nel corso del passare dei minuti. La serie promette bene e anche se all'inizio ci si chiede: “ma cosa sto vedendo”? Perché inizialmente i nostri sette protagonisti sono loro, nelle vite di tutti i giorni, ovviamente romanzate, ma abbastanza credibili, sono Tori, Jennie, Shannon, Gabrielle, Ian, Brian e Jason, un po' ci si confonde, ma con l'andare avanti dei minuti si capisce dove si vuole arrivare e come vita “vera” e vita “seriale” si incontrano e si scontrano in un perfetto mix di emozioni, che ci fa salire tanto la nostalgia, ma che ci fa anche per una volta amare un reboot.
Commenti
Posta un commento