“E' una brava ragazza. La famiglia non riesce a spiegarsi perché non si faccia sentire da così tanto”
Martin Freeman è già una motivazione validissima per cominciare a seguire la nuova serie inglese “A Confession” della ITV che ci ha abituati in passato già a grandi prodezze seriali. Il canale britannico ci tiene subito a precisare che la serie è tratta da una storia realmente accaduta e che i fatti narrati in essa sono basati su ricerche meticolose e approfondite. Il 19 marzo del 2011 infatti, Sian Emma O'Callaghan, una ragazza di 22 anni scompare da Swindon, nel Wiltshire, dopo aver passato una serata in discoteca. Il suo corpo verrà ritrovato senza vita il 24 marzo nell'Oxfordshire, quel giorno la polizia arresta un tassista di 47 anni che viene accusato del rapimento ed in seguito anche dell'omicidio della O'Callaghan. Da qui è tratta la storia di “A Confession”. In sei episodi da circa 50 minuti ciascuno, la serie da il giusto peso non tanto alla crudeltà dell'omicidio, ma alla sofferenza della vittima e delle persone care a lei vicina, drammatizzando una storia vera senza farla diventare una sorta di eroismo dell'uomo che scopre la verità, ma mettendo in risaldo la parte dolorosa del racconto, quella più femminile, un po' come già fatto egregiamente negli ultimi anni da “Big Little Lies” e “The Handmaid's Tale”, o in maniera più simpatica e goliardica da “The Marvelous Mrs. Maisel”.
In questi esempi la donna diventa centro di tutto nella maniera più tragica, ma anche più bella in cui si possa raccontare qualsiasi tipo di evento, più o meno drammatico. Qui Freeman interpreta il sovrintendente Steve Fulcher, che fa di tutto per scoprire la verrà, anche a costo di sacrificare la propria carriera e la propria reputazione, infatti l'uomo decise all'epoca di interrogare il presunto assassino da solo portandolo ad una piena confessione che ha fatto in modo di portare alla luce non solo il corpo di O'Callaghan, ma anche quello di un'altra ragazza, Becky Godden, scomparsa da quasi dieci anni. Ma Fulcher, nonostante la risoluzione del caso, dovette poi dimettersi per aver infranto la legge.
Accanto a Freeman un cast brillante, dove emerge una strepitosa Imelda Staunton che interpreta la madre di Becky, Karen, madre amorevole che spera ancora dopo anni che la figlia possa tornare a casa per il compleanno. Nel cast da ricordare anche Siobhan Finneran nei panni della madre di Sian, Elaine, che ci mostra il coraggio insolito che le persone possiedono in circostanze, per così dire, non comuni. A sceneggiare e produrre il tutto c'è Jeff Pope, lo stesso del film “Philomena”, che è riuscito a creare una miniserie bellissima nel quale l'omicidio fa solo da sfondo e nella quale la paura la fa da padrone, impossessandosi delle menti di chi non sa cosa sia successo, con quella spietata chiusura di tutte le strade che portano ad un'effimera speranza di trovare ancora viva la persona cara. E poi ci sono i primissimi piani degli attori che rendono tutto ancora più perfetto. “A Confession” entra a far parte di diritto nella lista, dobbiamo dire abbastanza lunga, tra le miniserie più belle del 2019.
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