The Politician (Netflix)



“- Non voglio che sembri autentica, voglio che tu sia autentica!”
“- Non capisco... che differenza c'è?”

Pubblicizzata come non mai dal network on demand, che ha preso volti molto noti tra i giovani come Guglielmo Scilla e Aurora Ramazzotti, per invogliarne la visione, “The Politician” si guarda fondamentalmente per capire il motivo per il quale il canale ha deciso di puntare molto su di essa e la motivazione è presto detta: è la prima serie prodotta e ideata da Ryan Murphy – in questo caso insieme a Brad Falchuk e Ian Brennan – per la Netflix, dopo il passaggio dello stesso dalla Fox al canale on demand. Partita il 27 settembre scorso per un totale di 8 episodi, la serie ruota intorno alla vita di Payton (Ben Platt) studente della Saint Sebastian High School che vuole a tutti i costi diventare presidente del consiglio studentesco perché ambisce a diventare un giorno Presidente degli Stati Uniti d'America. Ha un piano, delle spalle fedeli e nonostante non sia una “brava persona” fa di tutto per sembrarlo. Insomma ha già in se tutte le caratteristiche per divenire un bravo condottiero. Parte infatti da un incontro con il rettore di Harvard, università nella quale il protagonista vuole finire perché “questa università ha sfornato più Presidenti di tutte le scuole: sette!”, questa serie che fin dalle prime battute si mostra un po' più distante dalle cose create da Murphy negli ultimi anni. E' una commedia con un pizzico di drama in cui l'ambizione è al centro di tutto, perché oggi “l'aria dell'impossibilità è stata rimossa” e chiunque può ambire a diventare Presidente.




Marchio distintivo di Murphy è sicuramente la narrazione, sempre impeccabile, che non lascia scampo, che non ti fa prendere fiato e che spinge il telespettatore a volere continuare la visione dello show. Poi non possiamo non considerare il fatto che lo showrunner riesce sempre a mettere insieme un cast di altissimo livello, oltre al suddetto Platt infatti, nel cast troviamo una splendida Gwyneth Paltrow che interpreta la madre adottiva di Payton, Georgina; Zoey Deutch, che interpreta Infinity Jackson, ragazza affetta da cancro che meschinamente il protagonista sceglie per fargli da compagna durante la corsa verso la presidenza. Alla fine però scoprirà a sue spese che tutti hanno qualcosa da nascondere e che tutti si manovreranno a vicenda per assicurare il proprio posto in società.



Poi troviamo ancora Lucy Boynton nei panni di Astrid Sloan, rivale di Payton e fidanzata con River (David Corenswet), avversario del protagonista nella corsa alla presidenza; Bob Balaban nel ruolo di Keaton, padre adottivo di Payton; ed infine Laura Dreyfuss e Theo Germain, che interpretano rispettivamente McAfee e James, responsabili della campagna e consiglieri di Payton. Da non dimenticare nel cast una, come sempre, sublime Jessica Lange nei panni della nonna di Infinity. Sembra chiaro che Murphy si appoggia ad un cast strepitoso per fare gran parte del lavoro e questa è una cosa a cui ci ha abituati da sempre, però è anche molto furbo perché i suoi personaggi sono sempre caratterizzati alla perfezione, con le loro personalità piccate, gli atteggiamenti fintamente filtrati e le doppie facce, Murphy è un maestro nel mostrare tutto questo.




L'idea di “The Politician” è fondamentalmente quella di seguire il protagonista passo passo verso la sua scalata al potere, ed in ogni stagione lo vedremo alle prese con una grande campagna elettorale. In sintensi ci troviamo davanti ad una serie brillante, con colpi di scena, dialoghi e battute sempre pungenti, a volte però la serie si perde eccessivamente in pagliacciate e sceneggiate un po' ridicole, diventando a tratti eccessivo e confusionario. E' invece nel momento in cui emerge il “vero” Payton che la serie acquista più empatia ed è quando in scena entrano la Paltrow e la Lange che tutto prende realmente forma e comincia a brillare sul serio. Murphy ha firmato un contratto con Netflix di cinque anni e di 300 milioni di dollari, alla partenza sembrerebbero ben spesi, ma dall'autore ci aspettiamo decisamente di più.






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