Catherine the Great (HBO/Sky Atlantic)


“Non vi chiedo chi vi ha ridotto in quello stato e non coltiviamo propositi di vendetta per adesso... sapete? Noi due faremo grandi cose assieme e non vi preoccupate, il vostro giorno arriverà. Non resteranno impuniti, ve lo prometto... e voi sboccerete, ma a tempo debito. I turchi si preparano a farci guerra... abbiamo bisogno di uomini come voi!”

Sky e HBO, dopo il fortunato connubio in “Chernobyl”, serie pluripremiata di qualche mese fa, adesso tornano insieme e ritornano nell'Europa del nord con questa dedica ad una delle donne più potenti della storia, Caterina la Grande: “Catherine the Great”. In arrivo su Sky Italia, la serie fin da subito non presenta le qualità di “Chernobyl” e questo è ben chiaro a tutti, ma in compenso ci mostra una Helen Mirren, protagonista assoluta ed indiscussa dello show che, come sempre, catalizza tutta l'attenzione sulla sua splendida interpretazione, tanto che con molta probabilità riceverà nomination sia ai prossimi Golden Globe che agli Emmy.




C'è da dire pure però che la Mirren è l'unica reale motivazione per seguire la serie, perché “Catherine the Great” risulta una serie dalla narrazione molto lenta, priva di propulsione, che da uno sguardo più romantico alla vita della leggendaria imperatrice russa, che regnò dal 1762 al 1796. La serie segue quindi le vicende della donna mentre si barcamena tra un figlio presuntuoso e viziato, Paul (Joseph Quinn) e la nobiltà russa, mentre i turchi minacciano di attaccare il regno e alcuni “parenti serpenti” cercano di sottrarle la corona. Nel cast, tra gli altri: i suoi due amori Gregory Orlov (Richard Roxburgh) e Gregory Potemkin (Jason Clarke); Nikita Ivanovic Panin (Rory Kinnear), ministro degli esteri; e la migliore amica della protagonista, la contessa Praskovya Bruce (Gina McKee).



Ovviamente tutti personaggi realmente esistiti. La serie in questo riesce ad essere molto fedele alla realtà, anche perché il regno di Caterina non passò di certo inosservato, stiamo parlando di una donna che fece molto per i diritti umani e per riportare la Russia ai fragori di un tempo, inoltre fu una donna molto “chiacchierata”, si vocifera della presenza di innumerevoli amanti, ma sono solo leggende. Caterina era quindi una sovrana forte, combattiva, temeraria, senza peli sulla lingua, a tratti anche volgare, così viene raccontata in tutte le biografie ad essa dedicate. Qui invece ci viene posta, si col piglio giusto, ma più ligia al dovere, più convenzionale e soprattutto la parte che viene messa più in risalto della sua vita è quella della storia d'amore con Potemkin, riducendo quasi tutto ad un banale romanzo rosa. La serie di contro riesce ad essere sarcastica al punto giusto, con dei dialoghi brillanti, i bei costumi, e una Mirren assolutamente perfetta.




Ma nessuno regge il confronto, nonostante abbia intorno attori discreti, la Mirren afferra sempre l'attenzione, tranne quando si trova a confrontarsi con la McKee, in quel caso le due insieme funzionano bene e riescono a creare i momenti più belli e divertenti di questa miniserie. Philip Martin, con la sceneggiatura di Nigel Williams, stavolta ci delude un po', dopo il sorprendente “The Crown”, ma lo show non è sicuramente da buttar via. Basta la Mirren a salvare tutto ed è puro godimento guardarla in questa nuova esibizione, a prescindere dal contesto.

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