Amazing Stories (Apple Tv+)



- “C'è una specie di botola o qualche uscita segreta o qualcosa del genere qui? “No, di solito usiamo la porta d'ingresso”

Steven Spielberg ha deciso di riportare sugli schermi la serie antologica che fu un fiasco notevole nel lontano 1985, “Amazing Stories”. All'epoca andava in onda sulla NBC, ma dopo due stagioni venne cancellata per ascolti al di sotto delle aspettative, nonostante il clamore della critica. Stavolta però questa rivisitazione non avrà nemmeno il consenso di quest'ultima, perché la serie non ha più il fascino del “fantastico” che poteva avere 35 anni fa, quando ancora la tv era soltanto nelle mani di 4 grandi network che producevano per lo più serie drama o sitcom e quindi quando arrivavano cose del tipo “Star Trek” o “Ai Confini della Realtà” in molti sgranavano gli occhi e si lasciavano trascinare da nuove mirabolanti avventure. Adesso, che siamo bersagliati ogni giorno da nuove serie fantasy, una serie di questo genere deve portare davvero delle novità eclatanti o almeno una qualità eccellente, ecco, “Amazing Stories” della Apple Tv+ non ha né l'una né l'altra caratteristica. Oltre a Steven Spielberg, tra i produttri esecutivi, troviamo: Edward Kitsis e Adam Horowitz, entrambi già dietro le quinte di “Once Upon a Time”. Ma torniamo a noi. Fondamentalmente la serie ha come scopo, lo aveva 35 anni fa e lo conferma tutt'oggi, quello di trasportare il telespettatore in storie fantastiche, in mondi sconosciuti e meravigliosi, facendolo non solo con attori diversi in ogni episodio, ma anche con sceneggiatori e registi diversi. 


I primi due episodi andati in onda fino a questo momento vedono dietro le quinte Chris Long e Jessica Sharzer nell'episodio “The Cellar” (“La Cantina”), con protagonista il famoso Dylan O'Brien ed invece nel secondo da titolo “The Heat” (“Il Calore”), troviamo Hailey Kilgore e dietro le quinte Sylvain White e Chinaka Hodge. In sostanza manca tutto quello che la serie del 1985 aveva: degli episodi che, oltre ad esprimere qualcosa di nuovo a livello narrativo e visivo, avevano una sceneggiatura originale e solida di base. La prima storia di questa nuova versione invece è fiacca sia a livello narrativo che di scrittura, è un viaggio nel tempo stile “Outlander” in cui si racconta una storia d'amore e nel quale il vero punto di forza è Dylan O'Brien, uno dei giovani attori americani più brillanti degli ultimi anni. A tutto ciò bisogna unire il fatto che la serie ha un approccio “fuori moda”, che sa un po' di antiquato, con una sceneggiatura che mira a stupire e non ad intrattenere, ma alla fine non fa nell'uno e nell'altro. La Apple Tv+ sbaglia ancora ed a parte “Little America” finora, a nostro avviso, non ne ha azzeccata una.


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