For Life (ABC)



“Un tempo ero proprio come voi. Avevo una moglie che amavo, avevo una famiglia e una casa. Avevo un'impresa, pagavo le tasse. Avevo i miei amici. Ma un giorno i pezzi grossi se la presero con me”

Non ci occupavamo di una serie della tv generalista da un bel po' di tempo e non parlavamo di legal drama da ancora più tempo, ad unire le due cose ci ha pensato Hank Steinberg - già dietro le quinte di “The Last Ship” - con “For Life”, nuova serie della ABC. Basata sulla vera storia di Isaac Wright Jr. la serie ci racconta la storia di un uomo che viene incarcerato per un crimine che non ha commesso e mentre si trova imprigionato studia per diventare avvocato e tenta con le sue sole forze di farsi giustizia da solo, ribaltando tutte le convinzioni errate riguardo all'incarcerazione anche di decine di altri suoi amici in detenzione da innocenti. Il protagonista è Nicholas Pinnock che interpreta Aaron Wallace, ex proprietario di un night club condannato per traffico di droga e che sta scontando l'ergastolo senza aver commesso realmente nessun reato. Nel cast anche: Indira Varma nei panni di Safiya Masry, guardiana del penitenziario dove Aaron è rinchiuso, che cerca di aiutare l'uomo nel migliore dei modi, prevalentemente per suo tornaconto personale; Joy Bryant che interpreta Marie Wallace, moglie di Aaron, che dopo la condanna del marito ha deciso di continuare la propria vita e adesso ha una nuova relazione; Mary Stuart Masterson nel ruolo di Anya Harrison, moglie di Safiya e candidata al ruolo di procuratore distrettuale; Dorian Crossmond Missick nei panni di Jamal Bishop, migliore amico di Aaron, che lo aiuta a preparare i casi; Tyla Harris che interpreta Jasmine, figlia del protagonista, che a differenza della madre crede ancora fortemente nell'innocenza del padre; Glenn Flesher nel ruolo di Frank Foster, ufficiale di correzione della prigione, a cui non va a genio Aaron e per questo, insieme ai suoi colleghi, gliene fa passare di tutti i colori; ed infine Boris McGiver che interpreta Glen Maskins, procuratore che ha guidato la squadra che ha condannato Aaron e che continua a fare di tutto per tenerlo dentro. 


Insomma c'è un bel grado di complottismo, una buonissima dose di drama e del sano legal, per una serie che parte bene, ma che poi via via si perde nel classico procedurale la cui trama viene intervallata dagli altrettanto consueti flash-back. Di base però l'incipit è nuovo, originale e motivante per continuare a seguire le avventure dell'uomo, nonostante purtroppo, essendo un procedurale, si perda facilmente in trame e sottotrame a volte evitabili e banali. Il cast è eccellente, ma i personaggi sono un po' troppo stereotipati e poco caratterizzati, i dialoghi a volte perdono di efficacia, ma la narrazione compensa molte lacune, perché essendo un legal procedural si riesce a tenere viva l'attenzione per tutto il corso dei 40 minuti dell'episodio. Probabilmente la serie non ha un grosso potenziale in una visione futura, ma gli ascolti dei primi 5 episodi al momento reggono bene e sono ben saldi.

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