"Europe" è l’album di esordio di Ugo Russo, in arte Russo Amorale pubblicato per Esagono dischi. Russo Amorale gioca sui paradossi linguistici e geografici, fedele alla sua doppia identità francese e italiana; il titolo stesso dell’album può essere interpretato in vari modi: trattasi del sostantivo al singolare in francese o in inglese oppure di uno straniante plurale italiano che potrebbe quindi indicare la possibilità di diverse Europe. Come recita Russo Amorale nella titletrack dell’album (cantata in francese): "Questa sera accartoccerò la mappa d’Europa per riavvicinare le città dei miei amori sparpagliati". Versi da cui, tra l’altro, prende spunto la copertina dell’album. Massimo Zamboni (CCCP/CSI) ha apprezzato e sostenuto sin dall’inizio il progetto di Russo Amorale, dando preziosi consigli in fase di produzione e sottolineando l’originalità dei testi e del cantato. Le dieci tracce dell’album trilingue (francese, italiano, inglese) spaziano dal folk-blues più scarno al rock industriale con contaminazioni elettroniche. La raffinata produzione dell'album è stata affidata a Stefano Riccò.
"Europe" è anche il singolo e title track dell'album. Il verso in francese che apre la canzone recita: "Questa sera accartoccerò la mappa d’Europa per riavvicinare le città dei miei amori sparpagliati". Russo Amorale spoega: “la copertina dell’album prende spunto da questo verso, ricongiungendo la mia natia Lorena e la mia attuale Emilia. Una canzone che racconta i viaggi mitteleuropeidi una specie di Gulliver sradicato che, nella sua deriva, calpesta capitali e vigne di Gewurtztraminer, smuove le montagne e i fiumi. Me ne sono accorto solo dopo averla scritta ma c’è anche una chiave di lettura più attuale, “politica” se vogliamo : questa canzone, come tutto l’album, parla in realtà di migrazioni.”
1 - Wildfires 2 - L'emergenza di emergere 3 - Qui s'y frotte s'y pique 4 - Europe 5 - Acque Torbide 6 - Galileo 7 - Ma l'amor mio non muore 8 - Alberto Neri 9 - I ritorni 10 - Le mie vele Bonus track - Wildfires (America)
Russo Amorale, all’anagrafe Ugo Russo, è un cantautore e polistrumentista francese nato nel gelido febbraio del 1991 in un piccolo borgo della Lorena post-industriale. Cresciuto in una famiglia italo-francese di muratori, macellai e artisti del quotidiano, la sua amoralità risiede nella sua ambiguità multiculturale, nel suo "essere di frontiera, una verde frontiera". Varcando le Alpi, Russo Amorale compie un viaggio a ritroso nella terra dei nonni. I suoi testi sono infatti il distillato in cui si sublimano i luoghi delle sue peregrinazioni: Nancy, Lione, Parigi, Bologna, Reggio Emilia ma anche la più remota California. Luoghi e lingue che si mescolano per creare una nuova geografia poetica: lo sradicamento intimo diventa così un vero e proprio "cantare" europeo per tutti i senzapatria che si sentono di appartenere al mondo. Dopo un primo EP auto-prodotto uscito nel 2016 e definito un "esordio breve ma fulminante" da Blow-Up Magazine, Russo Amorale ha registrato il suo primo album all’Esagono di Rubiera (RE), studio storico della bassa emiliana che ha ospitato i più grandi nomi della musica italiani. Una scelta sicuramente non casuale, essendo il legame tra Russo Amorale e l’Emilia molto viscerale: Ugo vive a Bologna da tre anni dove sta, tra le altre cose, scrivendo una tesi di dottorato sulla controcultura bolognese. Con una versione francesizzata di "Emilia Paranoica", brano culto dei CCCP, Russo Amorale ha lanciato una fruttuosa campagna di crowdfunding per il finanziamento del suo album d’esordio. Questa versione è stata apprezzata da niente meno che Massimo Zamboni che ha invitato Russo Amorale a condividere con lui il palco in varie occasioni.
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