Immagina il suono dei boschi della Basilicata filtrato da nostalgia romantica Bolognese e profumi di colline Venete. Poi sporca tutto da decadenza Romana e saccenza Senese.
Con queste premesse i quattro musicisti sono entrati in studio per incidere il frutto di due anni di sperimentazioni sonore e concerti in tutta Italia, tra cui il Meeting del Mare 2019 e la finale di Sanremo Rock.
Sette dei nove brani appartenevano ai due dischi precedenti sono stati riarrangiati in chiave acustica ( L'Ultimo Uomo e Chroma, entrambi del 2018), mentre gli inediti Fiore di Loto e Angela mostrano un lato più intimo ed "umano" rispetto alla complessità sinfonica del resto della produzione. Il disco suona come una festa per celebrare la creatività e la maturità artistica raggiunta, a cui non mancano featuring e richiami espliciti ad un approccio di fine anni Settanta.
"Inizialmente l'idea di riprendere le canzoni era nata per l'esigenza pratica di dover spiegare a gestori ed addetti ai lavori cosa facevamo, ma poi i brani hanno preso una direzione inedita che sentivamo l'esigenza di condividere", spiega Emilio, mente del progetto e cantante eclettico e visionario.
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