In uscita oggi in radio e su tutte le piattaforme digitali il singolo di Alfredo Marasti “Le mani segrete”, accompagnato dal videoclip ufficiale per la regia dello stesso cantautore e con la partecipazione di Federica Guerra.
Il singolo, arrangiato in collaborazione con Andrea Marasti, è distribuito dall’etichetta La Stanza Nascosta Records del musicista Salvatore Papotto ed anticipa l’uscita dell’album “Altri tempi”, prevista per il 28 aprile 2020.
QUI IL VIDEO:
Il brano, per la produzione di Agorà Production, è stato registrato e masterizzato presso lo studio The Loft di Luca Spagnoli, presente anche al basso.
"Racconto di un amore passato, che si confonde con quello presente, “Le mani segrete" - spiega Marasti- è soprattutto un invito a guardare oltre la superficie. Dietro di essa ognuno nasconde qualcosa di impensabile: una metà oscura, un'identità segreta, un sogno proibito".
Le mani segrete, una storia di amore e ambiguità temporale, si pone a cavallo tra progressive di stampo sinfonico-romantico e synth-pop barocco, oscillando tra registro magniloquente e ripiegamento intimista. Il videoclip, per la regia dello stesso cantautore, stravolge la linearità narrativa classica, destrutturando la grammatica convenzionale a favore di uno script frammentario e dissonante che incentiva, nello spettatore, il passaggio dalla visione all’immaginazione. Dichiarate le citazioni del videoclip di Closing Time di Leonard Cohen (1992), diretto da Curtis Wehrfritz.
"Ho concepito il videoclip - racconta Marasti - in periodo di quarantena, mi sono occupato personalmente della direzione e del montaggio propendendo per uno stile minimale e quasi vintage; l’impiego del green screen è stato funzionale alla simulazione di uno scenario altrimenti irrealizzabile. Una misteriosa figura femminile perseguita i sogni del protagonista comparendo, gradualmente, dall'oscurità; la vediamo “scomposta” in varie parti, l’occhio, le mani, le labbra, il cappello, contemplate con un’attenzione feticista à la Dario Argento".
TESTO
"Le mani segrete"
Signorina, chi guardi da dietro i capelli
con i tuoi occhi sempre nascosti e non meno belli?
Signorina, tuo padre ha trecento cappelli
e qualunque metta sembra lo stesso gufo dagli occhi gialli.
Signorina, tuo padre ha trecento camicie,
trecento vie per dimenticarsi che è un fallito;
e tu, che dimentichi ogni suo mito,
quante camicie dovrai bruciare a scegliere il tuo vestito?
Signorina che non dici mai qualche cosa
che mi spaventi, a meno che non parli di te;
signorina che mastichi rabbia fra i denti
e molte volte inventi una porta per non andare avanti.
Eppure tu hai il desiderio e la sete
e non li nascondi in stelle comete giornaliere!
Eppure tu hai le tue mani segrete,
ed io per capire quel che ci passa devo chiamarlo amore.
Signorina, a volte non riesci ad uscire
da una prigione di sensazioni solo tue;
per questo è bello essere in due,
ed osservare con altri occhi le nostre malattie.
Signorina, ripeto le frasi di ieri:
il tempo non cambia quello che credi, ciò che speri.
Signorina, adesso ricordo chi eri:
garibaldina superficiale assorta nei tuoi pensieri.
Signorina, lo sai che non vuol dire niente
essere nati tra certe mura e certa gente?
Signorina, ti ho amata perdutamente
più delle tue mancate risposte e più della mia mente.
Perché tu hai il desiderio e la sete
e non li nascondi in stelle comete giornaliere!
Perché tu hai le tue mani segrete,
ed io che ho capito quel che ci passa
devo chiamarlo amore
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