“Un'unica regola da rispettare: non portiamo niente dentro Devs e non ne esce niente. Quindi niente borse, niente portatili, niente chiavette di memoria. A parte questo, qui è tutto aperto. Tutto il codice è accessibile. Non ci sono password. Non ci sono porte chiuse”
A creare, produrre, scrivere e dirigere DEVS, questa nuova miniserie Hulu, con produzione FX, c'è Alex Garland, lo stesso del film “Ex Machina”, che in 8 episodi mette tutte le sue abilità a servizio di un thriller fantascientifico, la cui caratteristica principale è la lentezza esasperante di una narrazione che sfida la pazienza perfino del telespettatore più accanito. Di certo attira sempre l'attenzione quando qualcuno che lavora principalmente per e con il cinema si immerge in una serie televisiva, perché regala ad un pubblico più ampio la possibilità di vedere qualcosa di qualitativamente e visivamente di qualità rispetto agli standard fornitici solitamente e “DEVS” rientra perfettamente in questa regola. Però potrebbe anche essere un'arma a doppio taglio, perché uno sceneggiatore che solitamente deve concentrare la sua idea in due ore di film si ritrova a doverla diluire ed espandere nel tempo e, come succede anche in questa occasione, la narrazione ne risente parecchio. Ma andiamo alla trama. Un gigante tecnologico chiamato “Amaya”, gestito dall'amministratore delegato Forrest (Nick Offerman), si trova all'interno di un magnifico edificio nel mezzo della Silicon Valley. Qui troviamo Sergei (Karl Glusman), che ottiene una promozione, diventando membro del misterioso dipartimento “DEVS” dell'azienda. Entusiasta, l'uomo non vede l'ora di scoprire cosa succede in quel luogo di cui molti parlano, ma di cui nessuno effettivamente sa nulla. Il problema è che non fa in tempo a scoprirlo perché dopo appena un giorno di lavoro l'uomo scompare nel nulla. Sta alla sua fidanzata, Lily (Sonoya Mizuno), che lavora nella stessa azienda, scoprire dove si trova DEVS e cosa è successo all'uomo che ama. Tutto si complica quando viene mostrato alla ragazza un filmato di Sergei in cui si suicida dandosi fuoco. Ma da che parte sta la verità? Nel cast anche: Kenton (Zach Grenier), capo sicurezza di Amaya; Stewart (Stephen McKinley Henderson), membro del team DEVS; Jamie (Jin Ha), ex ragazzo di Lily che lavora come specialista della sicurezza informatica di Amaya; ed infine Lyndon (Cailee Spaeny), membro anch'esso del reparto DEVS, specializzato nello studio delle onde sonore.
“DEVS” è uno spettacolo oscuro, in cui Garland cerca di perfezionare l'aspetto emozionale di una serie che altrimenti sarebbe stata molto più fredda di quanto in realtà già non sia. Garland è uno scrittore che ha delle idee innovative e brillanti, su questo non ci piove, e l'insolito è costantemente presente in tutto il percorso della serie, almeno dei primi sei episodi andati in onda finora, ma manca un po' di sostanza a tutto. C'è in compenso una parte visiva eccellente. Ma di contro c'è anche un cast non impeccabile. Proprio i due attori protagonisti, Offerman e Mizuno, sono il lato debole, il primo perché è fondamentalmente sempre stato un attore comico, e non sempre gli attori comici riescono a calarsi in parti drammatiche, l'altra perché non ha la forza interpretazione che il ruolo richiede. Per fortuna il resto del cast salva abbastanza la situazione. I momenti di azione inaspettati non mancano, ci sono anche istanti mozzafiato e un reparto registico di alto livello, senza contare la suggestiva fotografia di una splendida San Francisco. Di certo ci troviamo di fronte ad una serie di buonissimo livello, ma non è emotivamente e narrativamente così accattivante e abbagliante come tutti si aspettavano: manca dinamismo, c'è troppo silenzio, e tutto questo non sprona ad andare avanti nella visione dello show.
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