“Credo che se mi capitasse di tagliarmi, sanguinerei
inchiostro”
Creata da Dana Fox e Dara Resnik per la Apple Tv+, “Home
Before Dark” è il racconto di una bambina, Hilde, che ama, così come il padre,
Matthew (Jim Sturgess), il giornalismo. E’ cresciuta tra le pagine dei giornali
e con l’inchiostro nel sangue, tra misteri e indagini giornalistiche e anche
adesso che da Brooklyn si trasferisce con il padre, la madre e i due fratelli
in una piccola cittadina vicina ad un lago, non smette di scoprire segreti e
scovare verità nascoste. Tra questi però ci sarà un caso in particolare che
sconvolgerà la vita di Hilde (Brooklyn Prince). La serie si basa su una storia
reale: esiste davvero una bambina che si chiama Hilde, in Pennsylvania, che a
soli 8 anni è diventata una giornalista ed è divenuta il membro più giovane
della Society of Professional Journalists. Come può una bambina di nove anni
indagare su un omicidio? E’ questa la prima domanda che il telespettatore si
pone guardando “Home Before Dark”. La vittima è la sorella di un uomo che anni
prima era stato condannato per il rapimento di un ragazzo, il cui corpo non è
mai stato ritrovato.
Hilde, oltre ad avere una passione sfrenata per tutto ciò
che riguarda la giustizia e la cronaca ha anche la capacità innata di guardare
dentro l’animo umano e una memoria fotografica ed è anche una femminista
accanita. Non è solo intellettualmente precoce, ma anche emozionalmente matura.
Ci sono due percorsi di narrazione differenti nell’arco dei 10 episodi della
prima stagione, quello di Hilde e quello del padre, da un lato una piccola
detective troppo precoce, dall’altro un padre troppo preso dai casi di bambini
scomparsi, il tutto con un costante velo oscuro e “dark” che risulta a volte
eccessivo. Hilde è una Veronica Mars senza lo sprint di quest’ultima e senza la
cornice che quella serie aveva, ricca di splendidi personaggi ed atmosfere a
cavallo tra thriller, drama e cinismo puro. Qui manca tutto questo. A parte il
personaggio di Hilde che lascia a bocca aperta, con le sue trovate geniali, per
il resto tutto il contorno fatica a decollare e la trama non riesce a trovare
una strada che sia accattivante, ma prosegue timida senza grandi intoppi, ma
senza nemmeno guizzi per la quale. In più la narrazione è estremamente lenta
perché 10 episodi sono troppi per raccontare un caso risolvibile ampiamente in
metà tempo e quindi spesso la noia sovrasta tutto il resto. Ancora una volta la
Apple Tv+ delude.
“Trovare la verità fa funzionare le cose come si deve… ed io
ho bisogno di conoscere la verità, ma sono una bambina e tutti mi mentono di
continuo… così ho imparato a osservare le cose e vederle davvero”
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