“I capelli sono bellezza, i capelli
sono emozione, i capelli sono il nostro retaggio, i capelli ci dicono
chi siamo, dove siamo stati e dove andiamo... sono Sarah Breedlove e
creare prodotti per capelli è la mia passione... non è stato
facile, ma nonostante tutto non ho mai rinunciato a lottare”
Sarah è una lavandaia che si spacca le
mani per guadagnare pochi spiccioli, ma è anche una pugile che nel
ring lotta così come nella vita, perché Sarah non è una donna che
si accontenta di sopravvivere, lei ha voglia di trionfare nella vita,
ambire a vincere, sempre. Ed ecco che farà diventare la sua
passione, quella per i capelli, la strada per il successo. Certo non
è facile per una donna di colore agli inizi del '900 farsi valere:
nessuno ti ascolta, specialmente se nasci tra le piantagioni di
grano, eppure questa donna riuscì a diventare la prima donna
milionaria della storia degli Stati Uniti d'America. Tratta dal
romanzo “On Her Own Ground” di A'Lelia Bundles e presentata sul
canale on demand Netflix, “Self Made: Inspired By the Life of Madam
C.J. Walker” - che in italiano diventa: “Self Made: la Vita di
Madam C.J. Walker” - è la storia vera di una donna che ne ha viste
tante, ma che è riuscita a farcela. Sarah, che qui ha il volto di
Octavia Spencer, sta perdendo tutti i capelli, a causa dei
maltrattamenti che subisce dal marito, del lavoro precario e della
mancanza di cura del suo corpo, un giorno però incontra sulla sua
strada Addie (Carmen Ejogo), una donna che ha creato un unguento che
è miracoloso per la perdita dei capelli. Sarah, visti i sorprendenti
risultati decide di voler aiutare Addie nella promozione del prodotto
diventando la sua commessa ed aiutante, ma la donna si rifiuta perché
vuole al cuo fianco donne avvenenti e giovani. Infuriata Sarah decide
di creare un prodotto tutto suo e di cominciare dalla strada a
vendere la sua creazione. Nonostante gli affari cominciano a girare
bene la donna decide di prendere tutta la sua famiglia e trasferirla
a Indianapolis e lì comincia a creare il suo piccolo impero, fino al
giorno in cui però, sul suo cammino non torna Addie che vuole
entrare in competizione con i propri prodotti. Da lì qualcosa andrà
storto per Sarah, perché i guai non vengono mai da soli, ma lei si
rimbocca le maniche, si rialza e ricomincia da zero, cominciando a
farsi chiamare Madam C.J. Walker.
“Self Made” è una serie che fa
bene, specialmente in questo periodo, uno show che ti fa capire
quanto sia importante la forza interiore e la voglia di ricominciare
sempre e comunque, la voglia di lottare per emergere, malgrado tutti
ti stiano guardando male, ti giudichino e pensino che non ce la farai
mai. Vera forza dello show è ovviamente la splendida Octavia Spencer
che oscura tutti i piccoli errori di una serie che poteva puntare a
ben altri risultati. Partiamo da alcune lacune nella trama, intanto
nella storia reale Addie non era una nemica, ma fu un mentore per
Sarah ed inoltre la figlia della protagonista, Lelia (Tiffany
Haddish), non era lesbica, così come raccontata nella serie. A parte
questo lo show mostra lacune nella narrazione, che risulta spesso
lentissima e poco appassionante, non coinvolge il telespettatore ed è
facile abbandonarla in poco tempo. Per gli argomenti trattati, per la
storia di base e avendo come protagosta un premio Oscar la serie
avrebbe dovuto spaccare, invece risulta incolore, non viene
sviluppata per nulla la storyline sul passato della protagonista, non
sappiamo da dove viene né come sia arrivata ad una vita di abusi,
violenze e miseria. Sarebbe stato bello saperne di più, non avere
soltanto il racconto della sua scalata verso il successo. Mediocri
anche dialoghi e colonna sonora, che cozza notevolmente con l'epoca
in cui ci troviamo. Peccato. Questa è l'ennesima occasione persa da
parte della Netflix per fare qualcosa di eccellente.
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