I Know This Much is True (HBO)



“E' un sacrificio. So cosa faccio e lo faccio per mia scelta. Non sei un salvatore. Non sai neanche cosa sia un salvatore! Non sai cosa sia il sacrificio... Dominik, è un atto religioso. E' un atto di mia spontanea volontà e per una volta ho bisogno che tu stia dalla mia parte. Ne ho bisogno!”

La serie inzia con una scena fortissima, che lascia presagire il carattere di tutta la storia che stiamo per affrontare: il protagonista si taglia una mano, per un “sacrificio”. Ma basta dire soltanto: HBO e Mark Ruffalo e non aggiungere nient'altro per convincerci a guardare “I Know This Much is True”, serie tratta dal romanzo omonimo del 1998 di Wally Lamb, che qui in Italia è conosciuto col nome “La notte e il giorno”, e trasportata sul piccolo schermo da Derek Cianfrance. Ruffalo è strepitoso fin dalle prime battute e qui si divide in due, interpretando due fratelli gemelli, Thomas e Dominik Birdsey, due fratelli completamente diversi, rimasti orfani presto e che ha visto crescere i due in maniera nettamente opposta: Thomas, già di carattere estremamente debole fin da giovanissimo, ha perso la testa, ha cominciato ad avere problemi mentali e non ha fatto altro che uscire ed entrare dagli istituti psichiatrici, mentre Dominik ha avuto una vita “normale”, tranquilla e nonostante si sia preso cura di Thomas fin dai primi momenti dopo la perdita dei genitori, per il fratello non c'è stato nulla da fare. Ad un certo punto i due cominceranno a fare un percorso a ritroso nel tempo per capire cosa è successo nelle loro vite, scoprendo cose sorprendenti e scioccanti sul loro passato. Nel cast: Melissa Leo che interpreta la madre di Dominik e Thomas, Concettina Ippolita Tempesta Birdsey, chiamata semplicemente Ma, che vedremo durante i numerosi flash-back; John Procaccino, nei panni di Ray, patrigno dei gemelli; Rob Huebel nel ruolo di Leo Blood, migliore amico di Dominik; Michael Greyeyes, che interpreta Ralph Drinkwater, ex compagno di classe dei fratelli, che torna prepotentemente nelle loro vite; Juliette Lewis nei panni di Nedra, studentessa assunta da Dominik; e l'ex moglie di quest'ultimo, Dessa, interpretata da Kathryn Hahn, che ora ha una nuova compagna, Joy, che ha il volto di Imogen Poots. Ad interpretare invece Thomas e Dominik da giovani c'è Philip Ettinger. Il cast è molto numeroso, ci sono anche molti altri personaggi ricorrenti, ma è un settore attoriale eterogeneo e brillante. La narrazione è veloce, sei episodi da un'ora ciascuno filano tranquillamente via senza intoppi, bella anche la location e i dialoghi, ma la serie risulta essere “troppo” in tutto, c'è troppo trauma, troppa maseria e a volte anche troppa drammaticità nell'incarnazione dei vari personaggi. La serie ha il classico incipit da thriller drama, in cui c'è un vaso di Pandora da aprire con tutti gli scheletri e i segreti che questa apertura porterà alla luce. Ruffalo, ma anche il resto del cast, sono tutti talmente bravi che ad un certo punto ti scordi quasi che stai guardando qualcosa di finto, di costruito, perché sembra reale e non capita tutti i giorni di provare questa sensazione. La serie però sbaglia nell'essere troppo compassionevole, eccessiva nelle emozioni, è una roba molto pesante da guardare. C'è tanto buio, molta ombra e pochi spiragli di luce, c'è sofferenza che grazie alle stesse interpretazioni suddette, risulta enorme, schiacciante, per un telespettatore che empatizza facilmente con la storia che sta guardando sarà difficile uscirne indenni, ma Ruffalo e la Leo, meritano, stando a quello visto in questo 2020 seriale, non solo le nomination ai prossimi Emmy Awards – sempre se ci saranno – ma anche una netta vittoria su chiunque altro. Abbiamo sempre detto che un cast non fa una serie, in questo caso il cast fa praticamente il 99% del lavoro, ma “I Know This Much is True” è uno di quegli show che va visto, specialmente per chi è serial-dipendente.

“Grazie per essere un bravo fratello”

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