Trying (Apple Tv+)



“Concentrati e metti un bambino dentro di me”

Nikki e Jason sono pronti a tutto pur di avere un figlio, facendolo perfino su un autobus quando la campanella del “momento fertile” suona e quindi bisogna fare il prima possibile per procreare, ma alla fine dovranno arrendersi all'evidenza e prendere una decisione: continuare ad insistere sapendo di non avere praticamente nessuna chance o adottare un bambino. Parte da questa idea di base “Trying”, la nuova dramedy della Apple Tv+ creata da Andy Wolton e diretta da Jim O'Hanlon, che vede protagonisti Rafe Spall e Esther Smith nella coppia suddetta e che mette al centro un argomento poche volte effettivamente intrapreso nelle serie televisive, quello del procedimento complicatissimo per adottare un figlio. Lo show che ci si apre dinanzi è qualcosa di assolutamente reale e onesto, una coppia che ci viene mostrata nella sua normalità e quotidianità, piena di nevrosi e sentimentalismi spiccioli, mentre la meta è una genitorialità fin troppo voluta e ricercata, ma rincorsa a qualsiasi costo. Prima produzione europea dell'azienda Apple, visto che la serie è per metà inglese, ed è una delle cose migliori prodotta finora dal canale, che a nostro parere riesce a trovare maggiore qualità delle comedy piuttosto che nei drama. Il Pilot fatica a decollare, restando un po' incastrato nella voglia di farci vedere quanto desiderio c'è nell'avere un figlio, però la serie prende forma dal secondo episodio in poi, trovando la propria strada ed il proprio carattere, senza mai esagerare. Nikki e Jason sono due trentenni semplici, che si amano e che, dopo aver terminato le prove, i cicli di fecondazione in vitro, e tutto quello che ne consegue, decidono di prendere un altro percorso, decisamente più complicato, a volte anche destabilizzante e stancante, quello dell'adozione. I due si confrontano, parlano, i dialoghi sono la cosa migliore dello show, in questi c'è amarezza, tristezza per non riuscire a realizzare il loro sogno, ma comincia ad esserci anche un briciolo di speranza mentre si dicono: “Dobbiamo solo essere migliori dei precedenti genitori”, come se fosse una cosa così facile. Tra questionari, prove tecniche, assistenti sociali e quant'altro, la coppia proverà a resistere e si rafforzerà. Tutto questo tra ex di ritorno e colpi di scena interessanti, dove la narrazione fila liscia facilmente, anche aiutata dal fatto che sono soltanto trenta minuti ad episodio, per un totale di quattro ore per una prima stagione gradevole e movimentata.

“Sta scherzando? Noi con questa somma potremmo andare su internet e comprarlo un bambino!”

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