“- Spero almeno che ti sia scopato una che si lava”
“. Vi sto parlando a cuore aperto - Chiudilo”
“- Dimmi che non ce l’aveva più grosso del mio, potresti dirmi questa cosa con delicatezza, per me è di vitale importanza”
Scamarcio e Mastandrea provano a far rivivere i fasti dei film a episodi che hanno fatto la storia della commedia all’italiana prendendo spunto dall’omonimo film francese "Les Infidèles"del 2012, che aveva il suo stesso intento ma ben altro spessore, qui la nostra recensione dell'epoca: https://www.grandipalledifuoco.com/2012/05/gli-infedeli-di-emmanuelle-bercot-fred.html .
Il risultato sono una manciata di episodi che a malapena strappano un sorriso qua e la, ben lontani da quelle atmosfere che raccontavano l’Italia e i suoi vizi, tanti, troppi anni fa.
Dal boom economico ai telefonini di ultima generazione, ormai vere e proprie scatole nere delle “nostre malefatte”, “Gli Infedeli” per la regia di Stefano Mordini, è specchio vuoto e triste della narcisistica società odierna, sempre in cerca di un rimedio per sconfiggere la solitudine. Il problema del film sta nella totale mancanza di mordente, nel suo "cinismo all'acqua di rose" e nei suoi didascalici "telefonati" finali.
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