“Ora so di non essere al sicuro con lei, ma credo di non
esserlo mai stato. Quella parte di lei è sempre stata lì, nascosta. E forse c’è
qualcosa che si nasconde anche dentro di me”
E’ nata da poco, ma già si sta facendo valere, la nuova piattaforma streaming della HBO (HBO Max), che qui ci porta nel mondo fantascientifico con “Raised by Wolves”, serie tv in 8 episodi, ideata da Aaron Guzikowski che crea fin da subito attrazione grazie ad un nome imponente che dirige i primi due episodi: Ridley Scott, che è anche produttore esecutivo di tutta la prima stagione. In un futuro distopico la Terra non esiste praticamente più, annientata da una guerra religiosa infinita e i pochi umani rimasti non riescono a convivere pacificamente, per questo vengono creati degli androidi il cui scopo sarà rimettere a posto le cose. Due di questi avranno perfino il compito di portare con sé degli embrioni su Kepler-22b, pianeta extrasolare che esiste realmente e si trova in un’altra galassia, ruotando intorno ad una stella molto simile al nostro sole. Qui Madre e Padre, così si chiamano i due androidi protagonisti della serie interpretati rispettivamente da Amanda Collin e Abubakar Salim, provano a difendere gli embrioni, lontani dalle guerre che continuano a colpire il nostro Pianeta. 12 anni dopo soltanto uno di questi però è riuscito a salvarsi, Campion (Winta McGrath), ma ben presto i tre scopriranno che non sono gli unici esseri ad essersi insidiati da anni nel nuovo pianeta, e si scoprirà che i nuovi umani sono una minaccia per il futuro dell’umanità.
La serie ha grandi
potenzialità ed una sezione riguardante gli effetti visivi che è assolutamente
splendida, ma la storia in sé a volte diventa lagunosa, spigolosa e con una
narrazione che a tratti va in down. Però rimane una serie che dal punto
strettamente tecnico risulta di altissimo livello, esteticamente perfetta, che
ci riporta nelle atmosfere ad “Alien”, ma anche a “Prometheus”, entrambi di
Scott, perché la mano è quella ed è ben visibile a chiunque e che vede
protagonista indiscussa una bravissima Amanda Collin che però risulta un
androide con emozioni un po’ troppo umane e questo potrebbe non piacere agli
amanti del genere puramente fantascientifico. Ma c’è ben poco da aggiungere: la
serie è lenta e guardare un episodio risulta già pesante, ma ha una qualità su
cui si può dire ben poco, ma non basta se manca l’attrazione ed è veramente
complicato affezionarsi alla storia ed ai personaggi di “Raised by Wolves”. Nel
cast da ricordare anche Travis Fimmel di “Vickings” che qui interpreta Marcus,
il cattivo di turno, personaggio assolutamente da scoprire.
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