"Call Me Kat" la serie tv con Mayim Bialik su Fox

“Si vede che non devi convivere con la fobia sociale come me. Te l’ho detto che ieri un tizio è entrato nella mia auto pensando fosse un Uber? Non volevo metterlo in imbarazzo, quindi l’ho accompagnato fino all’aeroporto”


Basata sulla serie tv britannica “Miranda” andata in onda sulla BBC One tra il 2009 e il 2015, “Call Me Kat” è la nuova sitcom sulla quale Fox punta molto, in questa nuova stagione tv che con la pandemia e quant’altro, ha impedito a molte delle produzioni internazionali di venire alla luce. Ma “Call Me Kat” è una delle novità più acclamate delle tv generaliste statunitensi perché protagonista indiscussa dello show è Mayim Bialik, divenuta famosa per aver interpretato Amy Farrah Fowler in “The Big Bang Theory”, con conseguenti vittorie di numerosi premi proprio per il ruolo in questione. L’attrice in questa occasione è anche produttrice esecutiva insieme a Jim “Sheldon Cooper” Parsons, Miranda Hart – protagonista della serie originale inglese - e Darlene Hunt, show-runner della comedy. 

Qui la Bialik la ritroviamo 39enne come Katharine Silver, detta “Kat”, senza una relazione stabile - per questo motivo è causa della disperazione della madre Sheila, interpretata dalla sempre eccellente Swoosie Kurtz - che dopo la morte del padre ha deciso di aprire un Cat-café a Louisville, nel Kentucky, una sorta di bar pieno di gatti, per cominciare da zero e per dimostrare alla società che la circonda che non serve avere molto per essere felici, e che in fondo l’amore e il matrimonio sono cose sopravvalutate, a differenza di quello che pensa sua madre. Tant’è che con i soldi che i suoi hanno messo da parte per il futuro matrimonio della figlia, in un giorno ipotetico, la quasi 40enne decide di mettere in piedi un Cat-cafè, rinunciando alla sua carriera di insegnante di matematica presso l’università di Louisville. Al suo fianco in quest’impresa, suoi collaboratori, troviamo: Kyla Pratt nel ruolo di Randi ed uno strepitoso Leslie Jordan, indimenticabile Beverley Leslie in “Will & Grace”, nei panni di Phil. Nel cast ci sono anche: Julian Gant che interpreta Carter, proprietario del pub accanto al caffè di Kat e per questo non è molto contento quando la donna entra nel suo locale per bere un drink; Cheyenne Jackson nei panni di Max, amico di Kat, ex interesse amoroso della protagonista che torna in città dopo anni di lavoro all’estero; ed infine Vanessa Lachey, nel ruolo di Tara, migliore amica della protagonista, sposata con tre figli, per questo motivo Sheila mette sempre a paragone le vite delle due amiche. 

La protagonista si rivolge direttamente al telespettatore per raccontare i suoi pensieri, le emozioni, le sue vere intenzioni, ma a parte il cast, che fatica visibilmente a trovare una conformità adeguata all’interno dello show, “Call Me Kat” è una comedy fondamentalmente brutta: trama banale e datata, scrittura e narrazione prevedibili e scontati, anche l’aspetto umoristico risulta stanco e privo di brio. La serie “Miranda” era stata pluripremiata all’epoca, per essere anticonformista, fuori dalle righe, con battute irriverenti, qui invece siamo proprio agli antipodi, tanto che la serie non sembra nemmeno essere tratta dalla stessa idea di base. La 'frizzantezza' degli attori, che cercano di dare il meglio ai rispettivi personaggi, al momento cozza incredibilmente con tutto il resto. Certo ci potrebbe essere del potenziale di base, ma probabilmente la serie non supererà lo scoglio della prima stagione, visti gli ascolti - partiti bene nei primi 2 episodi, ma che stanno crollando strada facendo - ed i commenti catastrofici della critica americana. Peccato perché un cast di questo tipo avrebbe meritato ben altro spazio e occasione.

Commenti

Translate