LAUTARI "Fora Tempu" il video

A nove anni dal loro ultimo lavoro discografico, ritornano i LAUTARI, esce oggi, su tutti i digital store e le piattaforme di streaming, il loro nuovo singolo FORA TEMPU che anticipa l’omonimo album che vedrà la luce il 19 febbraio per l’etichetta Italysona.

GUARDA IL VIDEO DI FORA TEMPU: 


CREDITI VIDEO

Da una (vaga) idea di: Gionni Allegra, Salvatore Assenza, Stefano Buda, Puccio Castrogiovanni, Marco Corbino, Salvo Farruggio, Salvo Noto

Coreografie: Gionni Allegra, Salvo Farruggio

Riprese e montaggio: Stefano Buda

Mix audio: Salvo Noto

Un ringraziamento speciale a Orazio Torrisi per averci accolto presso il Teatro Brancati (CT) e il prezioso aiuto in sala ad Antonio Licciardello.

Con la partecipazione straordinaria di Peppenino e il suo mastro puparo Marco Napoli.

Brano:

Testo: Gionni Allegra

Musica: Lautari

Gionni Allegra (voce, contrabbasso)

Puccio Castrogiovanni (fisarmonica)

Marco Corbino (chitarre)

Salvatore Assenza (clarinetto, sax soprano, sax tenore)

Salvo Farruggio (batteria, vibraslap, tambourine)


Il brano è una sorta di presa di distanza dai ritmi di questi tempi in cui tutto si misura con l’efficienza e il guadagno. «Con questo brano – dicono i Lautari – e più in generale con questo disco, ma anche con tutta la nostra storia, rivendichiamo il diritto di prenderci il nostro tempo per fare le cose, di non essere ossessionati dal presenzialismo a tutti i costi, specialmente sui social, che sembrano ormai diventati un obbligo delle nostre esistenze. Ci piace pensare al nostro lavoro come a un lavoro artigianale che sta scomparendo, come, per esempio, i liutai di una volta (a Catania c’era una grande tradizione di liuteria) che per costruire una chitarra o un mandolino impiegavano anni ma che potevano garantire che alla fine il lavoro era fatto bene».

Fora Tempu esce accompagnato da un divertente video che loro raccontano così: «L’idea di fare un balletto sull’ultimo riff ci frullava in testa da un po’ di tempo (ovviamente citazione dal film Gli allegri vagabondi di Stanlio e Ollio). L’unica altra idea era di fare una citazione dal video dei Queen Bohemian Rapsody in cui i volti degli artisti venivano illuminati da una torcia. Poco per un video di quasi 5 minuti. Per fortuna, il giorno in cui siamo andati a fare il sopralluogo tecnico al teatro Brancati di Catania, teatro che il direttore – il buon Orazio Torrisi – ci ha prestato per girare il video, abbiamo trovato sul palco la scenografia, non ancora smontata, dell’ultimo spettacolo che era stato in programmazione prima del maledetto virus. In quella scena c’era un enorme armadio che immediatamente ci ha suggerito la trama: siamo chiusi dentro l’armadio (metafora del lockdown), a un certo punto usciamo (liberazione) e ci mettiamo a ballare (felicità e sollievo). Mentre giravamo è venuto a trovarci il nostro amico Marco Napoli con il suo pupo Peppenino (essendo di legno non ha problemi di contagio e quindi è stato inserito nella storia), che fuori dall’armadio sente la musica e dopo qualche ricerca apre l’armadio liberandoci. La trama non sarà degna di Guerra e pace, non avrà l’introspezione di Bergman (per quanto… dentro l’armadio!) ma pensiamo che il video sia venuto carino, e soprattutto a tempo (di lockdown)».


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