“Siamo una coppia insolita, lo sai?”
“Oh, di questo non ho mai dubitato”
Miniserie ambientata nel magico mondo Marvel, “WandaVision” su Disney+ si unisce perfettamente a tutta la saga cinematografica e televisiva che nell’ultimo ventennio ha riempito case e cinema con storie su supereroi e nemici (quasi) invincibili. La serie ha un’ambientazione post “Avengers: Endgame”, anche se i fatti sembrano risalire a molti anni prima, ma si scoprirà a poco a poco, soprattutto dal terzo episodio in poi, cosa si cela realmente dietro a questa classica sitcom anni ’50. Perché Wanda, che ha lo stesso volto cinematografico dell’attrice Elizabeth Olsen, e Visione, anche lui con le stesse sembianze dell’attore che lo ha da sempre interpretato al cinema, Paul Bettany, sembrano vivere una normalissima vita nella città immaginaria di Westview, dove i due cercano di nascondere i loro poteri tentando di vivere come il resto della comunità, ma a poco a poco si rendono conto che forse le cose non sono così come sembrano ed iniziano i sospetti. Wanda Maximoff, alias Scarlet, per chi non la conoscesse, è un Avenger con il potere della magia, della telepatia, telecinesi e può anche alterare la realtà.
Nel corso di questa serie evento si cercherà anche di esplorare lati che non conoscevamo della donna, legati alla sua salute mentale e al lato magico del suo potere. Visione, di contro, è un androide creato grazie all’unione di intelligenze artificiali e alla Gemma della Mente. Nel cast ci sono anche: Monica Rambeau, alias Geraldine (Teyonah Parris), agente della SWORD, società antiterroristica che si occupa di affrontare le minacce extraterrestri che minacciano la Terra, qui in versione vicina di casa di Wanda e Visione; Sharon (Debra jo Rupp) e Todd (Fred Melamed) Davis, vicini di casa dei protagonisti, marito e moglie, lui è anche il capo di Visione; ed infine Agnes (Kathryn Hahn), l’altra vicina, quella più “ficcanaso”.
Del numeroso mondo Marvel, “WandaVision” è una delle cose meglio riuscite in assoluto, perché da una parte sembra completamente estraneo dall’universo da cui è tratto, diventando a tutti gli effetti un omaggio ad un modo di fare televisione che è lontanissimo da quello di oggi, che ripercorre i primissimi anni della nascita di quella che una volta era una scatola ingombrante ed oggi invece è un aggeggio multifunzione e sottilissimo, ma che fondamentalmente serve da sempre a tenere compagnia. Ma la serie unisce tutto questo a qualcosa invece di molto più attuale ed un mistero irrisolto di fondo che spinge il telespettatore a continuarne la visione. 9 episodi totali, scritti da Jac Schaeffer per uno show che fa sorridere, ma fa usare anche le meningi, perché c’è sempre quel filo conduttore con tutto il resto della storia, con il passato ed il futuro, perché in fin dei conti “WandaVision” è la prima vera produzione messa in onda della “nuova era” Marvel, perché “Avengers: Endgame” ha chiuso un capitolo ed ora inevitabilmente si deve ripartire e questa serie lo fa nel migliore dei modi possibili. Ci sono riferimenti, minuzzaglie, cose celate, che solo i veri fan della saga possono intuire, per questo è ovvio che la serie sia più diretta a chi segue questo filone dal lontano 2008, ma, anche se alcune piccole cose risulteranno incomprensibili, la serie potrebbe essere vista da chiunque, perché Wanda e Visione sono una coppia insolita, ma emozionante e soprattutto perché la serie è proprio bella dal punto di vista dei costumi e della scenografia. Però è ovvio che certi dettagli li capirà soltanto chi conosce tutta la storia e soprattutto la sorpresa iniziale di vedere Visione ancora vivo dopo la sua morte ed avere la certezza che ci troviamo in un mondo post “Endgame” non fa che creare ancora più suspense e voglia di guardare “WandaVision” e capire cos’è successo.
Personaggi e doppiatori:
Wanda Maximoff/Scarlett (gemma Donati)
Visione (Mauro Gravina)
Signora Hart/Sharon David (melina Martello)
Arthur Hart/Todd Davis (Pierluigi Astore)
Agnes (Emanuela Damasio)
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