Sanremo 2021, quarta serata, le pagelle

                               

"- Sai a chi somigli? A D'Alema senza baffi, con la parrucca da Sabrina Palermo, perché sono siciliano." Fiorello cerca di portare sin da subito sulla giusta direzione la quarta serata del Festival di Sanremo.  

Arriva "il Direttore d'Orchestra" Beatrice Venezi a presentare i giovani finalisti: 

 Davide Shorty e la sua Regina, ricca di funky, soul, rap difficile rimanere fermi, grande groove e testo intelligente, voto 7.  Segue Folcast con Scopriti, mood intimo, per questa ballad venata di soul, che  migliora al secondo ascolto, convincente quando alza di tono, 6,5. Gaudiano e la sua Polvere da sparo, trascinante e intenso e tremendamente pop, 7. Wrongonyou, uno dei brani migliori dell'intera rassegna, a parer nostro, Lezioni di volo, 7,5. 

Premio Mia Martini a Wrongonyou, Premio Lucio Dalla a Davide Shorty, vince Sanremo Giovani:  Gaudiano. Evidentemente al di là di tutto ha prevalso il testo del brano, l'intensità della storia narrata.

Apre la gara dei big Annalisa con Dieci, rispetto al primo ascolto il brano migliora decisamente e si percepisce il piglio con cui la cantante affronta il pezzo, 6,5. Aiello, Ora, peggio della prima sera non poteva cantare, a dirla tutta, ma rimane un Pappalardo fuori giri per lunghi tratti, ma il brano di per se ha comunque un suo potenziale, 5+. 

I Maneskin con Zitti e buoni, glam che sfocia nell l'hard rock, voto, 7, fanno meno effetto dopo poche canzoni ascoltate, la scossa stavolta è meno repentina, ma di certo la giovane band fa la sua figura. Entra Barbara Palombelli, a presentare Noemi, Glicine, a trasferire una sorta di consapevolezza, è quello che più traspare rispetto a un'espressività che non arriva, 6-, comunque. 

Poi Fiorello e gli animali che sono meglio, dal leone che non si fa il riporto, al gorilla da due cm, il pitone che ne ha due, l'argonauta che si stacca, il polpo, che uno degli otto tentacoli.. non è un tentacolo, il pesce pagliaccio, che se si incontrano due maschi, uno dei due cambia sesso, il panda che ha che fare con l'estensione come, inevitabilmente... Amadeus. Divertente, ma a dirla tutta, fino a un certo punto.  


Prosegue la gara con Orietta Berti, Quando ti sei innamorato, è impossibile non innamorarsi di Orietta, paladina della storia del Festival che sembra un Miami qualunque,  tra i Matia Bazar di Brivido caldo e una lezione di canto,  la sufficienza è ampiamente meritata. 

Entra in scena poi il super eroe del Festival, Ibra, ma sono il duo formato da Colapesce e Dimartino, che più ci interessano:  Musica leggerissima,  ascoltata la seconda volta ci rivela la sua natura funk dance, quasi da italo disco, con molte immagini poetiche e attuali, 7+. Max Gazze con Il farmacista, filastrocca pop, che decisamente si apprezza meglio al secondo ascolto, in questa occasione si notano anche le ottime soluzioni d'arrangiamento, 6,5. 


Willie Peyote con Mai dire mai, la locura, anche in questo caso, si apprezza di più l'arrangiamento, il testo del brano, ribadiamo, per tanti motivi è il più significativo del Festival, 7.  Malika Ayane, Ti piaci così, che conferma in toto le nostre impressioni al primo ascolto, il brano più completo del Festival, da l'arrangiamento all interpretazione, forse anche troppo, da maestrina, quasi, 7,5. 

Achille Lauro,  per una volta, risulta coerente con quello che dice "prima",  parte dal punk rock  fa i suoi pezzi sanremesi, partendo in stile Hendrix a Woodstock, e i baci con Boss Doms, e  con Fiorello, che gli porta "l'autoironia" che è fondamentale per certi quadri e con lo stesso Fiorello che viene portato via dal quadro.

 Si torna alla gara con La Rappresentante di Lista con Amare, brano costruito egregiamente, tribale e melodico al tempo stesso, 7. Madame con Voce, ipnotica, a tratti lacerante, 7. Arisa, Potevi fare di più, impossibile non pensare ad Anna Tatangelo ( il testo, sembrano rivendicazioni di Anna a Gigi, o almeno così ci piace pensare.. se fossimo amanti di gossip, ma anche da semplici appassionati di "come nasce una canzone")  a a La notte, successo di Arisa, che canta meglio della prima esibizione, non ci convince comunque la progressione del ritornello, 6+. 



Si ritorna con Siamo donne, come del resto minacciato e promesso da Fiorello ieri, delusione, perché ci aspettavamo anche gli abiti succinti, troppo facile una parrucca. Poi i Coma Cose, Fiamme negli occhi, tra alchimia e melodia, manca il marchio tipico del duo, "la strada", o "Urban" che dir si voglia, a livello quanto meno musicale in primis e anche il testo è decisamente edulcorato, ma  poi alla fine il brano, non è di certo brutto, ma ribadiamo che da loro ci aspettavamo sicuramente di più, 6. 

Ospite d'onore, arriva Mahmood con un medley dei suoi successi e una gag con Fiorello. Fasma con Parlami, riporta intensità ed empatia, semplice, arriva, la seconda volta di certo di più, pur con tutte le imperfezioni del caso, 6-. Torna Barbara Palombelli , monologo sulle donne, al di là dei contenuti, decisamente debole, sin dalla sua struttura, in più decisamente auto celebrativo, e non si capisce il perché, viste anche le personalità portate all'Ariston in questi giorni. 

Una roba più brutta del medley di ieri Fedez/Michielin per intenderci. Lo Stato Sociale, tra scelte stilistiche di chi è che canta e mosse pseudo avanguardiste teatrali, il risultato alla lunga non premia il loro Pop Combat, di certo meno incisivi della scorsa volta, 6+. 


Arrivano Fedez e Francesca Michieilin, con Chiamami per nome, costruita per vincere, non è male alla fine, con la Michielin che di fatto, trascina Fedez con se nel brano, che quasi tenerezza, 6+.

Ecco Alessandra Amoroso in Pezzo di cuore, poi entra Emma Marrone, beh probabilmente, in gara, avrebbero vinto a mani basse con un brano del genere, ma nulla toglie al fatto che Emma dovrebbe cantare meno sguaiata, perché ha tutti i mezzi, intendiamo live, si intende.  Irama, per ovvie ragioni, ripetiamo quello che abbiamo già scritto. Il brano non è affatto male, a parte qualche scelta che non ci piace, tipo l'effetto nella voce nel ponte e i synth nel ritornello  e in generale, 6-. 


Extraliscio e Davide Taffolo in Bianca luce nera, un'interpretazione intensa e a tratti struggente, 7,5, e poi quanti sono belli quegli stacchi noiose estemporanei, in questo mantra che al secondo ascolto è un trip, punto e di quelli buoni. 

Omaggio a Renato Carosone con Enzo Avirabile e i Bottari, per lancio fiction. A dimostrazione che sul palco ci sono anche Amedeus e Fiorello. Ghemon, Momento perfetto, rap,swing,funk, ma davvero poca empatia, groove si: 6- . Tocca a Francesco Renga, con Quando trovo te, che davvero  non ha mai cantato così male come in queste esibizioni sanremesi, canzone forse non adatta,4,5.


Alessandra Amoroso e Matilde Gioli, per i lavoratori dello spettacolo, tra gli artisti in video che applaudono e Alessandra che canta Una notte in Italia, di Ivano Fossati, che è tutta musica leggera ma la dobbiamo cantare. Di nuovo Renga sul palco per problemi tecnici. Il motivo c 'era, ci sembrava strano, 6-, adesso, la canzone è quello che è, ma quanto accaduto sta a rimarcare l'importanza degli operatori dello spettacolo, che stanno dietro le quinte. Ci piace quasi pensare che sia stato fatto apposta anche se non è così.


Gio Evan con Arnica, Un' interpretazione più misurata rispetto alla prima sera,  e le parole che arrivano più forti e vere, ma viene meno l'impeto travolgente della "prima volta", 6,5. Ermal Metà, Un milione di cose da dirti, al secondo ascolto, si percepiscono meglio le sfumature, 6,5. Bugo, E invece sì, stasera finalmente canta, ma i fiati con "Bugo" non c'entrano niente, come con l'arrangiamento, 5,5.

L'avesse fatta acustica, avrebbe avuto più senso ed efficacia. Fulminacci, Santa Marinella, scuola romana, che viene fuori dopo mezza strofa, liberatoria nel suo dipanarsi, autoironica, tra i piccoli gesti e le piccole cose che fanno poesia,6,5. 

Gaia cuore amaro 5,5,  ieri ha dimostrato che potrebbe decisamente osare di più, Random canta decisamente meglio rispetto alla prima serata, Quando giri intorno a me, strappa un 5,5  perché decisamente ripetitiva.

Per la sala stampa, i primi tre sono Colapesce e Dinartino, Maneskin e Willie Peyote. 
La classifica finale recita: Ermal Meta, Willie Peyote e Arisa.





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