Leonardo (Rai 1), la recensione della serie tv

                                 

“Avete cambiato il mio modo di vedere il mondo”


La Rai ci ha preso gusto e dopo “I Medici” si butta a capofitto su un’altra serie televisiva di carattere storico con interpreti internazionali, che sarà distribuita in altri Paesi grazie ad Amazon Prime Video. Stavolta la Rai ha deciso di fare da sola e ha prodotto una serie su una delle figure più importanti della storia italiana: Leonardo Da Vinci. “Leonardo” ripercorre la vita del più famoso artista di tutti i tempi, scultore, scienziato, inventore, pittore, un artista a 360°, con una mente che spaziava sotto tutti i punti di vista. Lo show racconta la vita dell’uomo e dell’artista Leonardo poco dopo l’apertura del nuovo secolo: il ‘500. In realtà in quel periodo Leonardo, nato nel 1452, avrebbe dovuto avere circa 50 anni, ma la serie decide di avvalersi del volto e dell’interpretazione di un attore, Aidan Turner, che ad oggi ha poco meno di 40 anni. Ma nulla da dire sulla scelta del cast, anche gli attori italiani inseriti: Matilda De Angelis, Alessandro Sperduti, Flavio Parenti e Giancarlo Giannini, tra gli altri, non sfigurano assolutamente al paragone dello stesso Turner o di attori come Freddie Highmore, Robin Renucci o James D’Arcy. In compenso la trama si prende parecchie libertà, romanzando un po’ troppo la storia. Quando storia vera e fantasia si mischiano si fanno spesso dei danni ed anche in questo caso è successo ciò che era prevedibile. Intanto l’inserimento di una Caterina da Cremona - magistralmente interpretata da una De Angelis che ormai sta, giustamente, prendendo sempre più largo in quel di Hollywood – personaggio fittizio, molto legata al nostro protagonista, tanto da ipotizzare che sia proprio lei il volto raffigurato nel più famoso dipinto di tutti i tempi: la Gioconda. Caterina rimane uccisa ed il sospettato numero uno è Leonardo. Ed è su questo giallo che ruota tutta la prima, e forse unica, stagione di Leonardo. Ma qual è la verità? Bisogna attendere 8 episodi per scoprirlo, 8 episodi che per la verità filano via abbastanza spediti, senza grandi intoppi, la serie risulta fluida, con una narrazione accattivante, forse un po’ scialba proprio in quello che dovrebbe essere il punto focale di tutto: l’omicidio, che spesso e volentieri passa in secondo, in terzo o in quarto piano. Ci sono molte cose che sono state volutamente affidate all’estro degli ideatori dello show: Frank Spotnitz e Steve Thompson, le inaffidabilità storiche sono troppo presenti, e sono decisamente l’anello debole di una serie che vede molti più punti a favore che contro, ma in tanti ad esempio hanno storto il naso quando hanno visto Leonardo baciare un uomo, eppure è risaputo che il grande Maestro era un uomo completamente libero, non era uno che badava al genere delle persone con le quali si univa sessualmente o sentimentalmente, uomo o donna era fondamentalmente una cosa indifferente perché lui andava oltre, oltre l’apparenza, oltre il fisico e la materia, tutto ciò erano per lui soltanto dei limiti creati dall’uomo, nulla di più. La vita di un uomo come Da Vinci può offrire parecchi spunti narrativi, nuovi enigmi, curiosità e misteri. “Da Vinci’s Demons”, serie andata in onda per tre stagioni sul canale americano Starz, in questo riusciva ad essere più performante, lo show Rai invece si limita un po’, facendo un buon compitino, ma la serie risulta un po’ trattenuta. Di certo si poteva puntare più in alto, visto il soggetto preso come riferimento. In ogni caso: belle le interpretazioni del cast, la narrazione e tutta la parte inerente alla location e ai costumi, meno riuscito il settore della sceneggiatura e della trama che si prende un po’ troppe libertà. Punto di demerito va alla scelta di far doppiare la De Angelis non da se stessa ma da Myriam Catania, sicuramente una bravissima doppiatrice, ma diciamo che la scelta l’abbiamo trovata alquanto discutibile.

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