"Anna" la serie tv di Ammaniti su Sky


“Lì fuori è tutto nero, sono tutti morti Astor. Non ci sono i grandi, i piccoli, non c'è più nessuno. Io e te siamo vivi perché il bosco ci proteggere... Dio ha ucciso tutto, buttando sul mondo la Rossa”


Dopo una lunga gestazione, arriva sulla piattaforma Sky Italia, la serie distopica “Anna”, tratta dal bellissimo romanzo del 2015 di Niccolò Ammaniti ed ideata proprio dallo stesso autore, che è anche regista e sceneggiatore dello show. La serie è molto attuale, se si pensa che l'autore l'abbia scritta cinque anni prima della catastrofe che ha poi colpito il nostro Pianeta con il Coronavirus, vengono i brividi. Ci troviamo in Sicilia, di fronte ad un'epidemia, chiamata “la Rossa”, un virus nato in Belgio, che ha causato la morte di tutti gli adulti del pianeta Terra, dalla pubertà in su. Quindi soltanto i bambini sono immuni a questo virus e di conseguenza avremo un mondo di soli bambini che si estinguerà quando l'ultimo bimbo o bimba raggiungerà la pubertà, una situazione senza via d'uscita. 


Anna Salemi, protagonista del romanzo e della serie Tv, che qui ha il volto di Giulia Dragotto, è una ragazzina di tredici anni disposta a tutto pur di salvare il fratellino Astor (Alessandro Pecorella), tanto che lo tiene isolato in casa in mezzo al bosco mentre lei va di tanto in tanto in giro a prendere provviste di cibo. Un giorno però Astor viene rapito da una banda di ragazzini che si fanno chiamare i “Blu” e da quel momento comincia un viaggio lungo per Anna, per una salvezza che sembra lontanissima. Nel cammino conosce Pietro (Giovanni Mavilla), che sarà un aiuto prezioso nel proseguo della sua avventura, soprattutto quando Anna arriverà al covo della banda. Lì farà la conoscenza del leader del gruppo, Angelica (Clara Tramontano) che dice di avere la cura per la “Rossa” perché tiene prigioniera l'unica superstite adulta rimasta al mondo, che lei chiama la “Picciridduna” (Roberta Mattei), viva perché ermafrodita. La storia prenderà in seguito pieghe drammatiche nella corsa verso il Continente, per scoprire se ci sono adulti che sono riusciti a fuggire all'epidemia. 


Lo show è stato distribuito in un'unica soluzione il 23 aprile 2021, con sei episodi che compongono quella che dovrebbe essere una prima e unica stagione che nasce come miniserie. Niccolò Ammaniti ritorna alla serialità di Sky dopo il bellissimo debutto con “Il Miracolo”, serie del 2018. Entrambe serie molto difficili dal punto di vista narrativo, serie pesanti e drammatiche che deturpano una parte fondamentale dell'aspetto umano, la prima quello prettamente psicologico, qui quello più fisico e materiale, dove la solitudine, la paura la fanno da padrone. Ma c'è un'eroina che imprime forza e coraggio, che a soli tredici anni è disposta a tutto per salvare la vita di sé stessa, ma soprattutto dell'unica persona che gli è rimasta in vita. Bisognerebbe imparare molto da Anna. 

Lo show, che un po' si presenta come un “Peter Pan” versione drama, ci mostra, anche attraverso l'uso dei flash-back, un resoconto totale della vita di questi giovani protagonisti, accompagnati da una bellissima colonna sonora targata Rauelsson, che si serve di brani iconici della tradizione italiana, da Loredana Berté a Mia Martini, con la sigla firmata Cristina Donà. E' ovvio che una serie come “Anna”, messa in onda in un periodo storico come il nostro, sia fonte di riflessioni su questa società al collasso, ma anche sull'importanza dei legami affettivi. 


E' una serie “umana” nella quale si deve necessariamente chiudere molto gli occhi sulle interpretazioni decisamente acerbe del cast, ma stiamo parlando di attori alle loro prime esperienze, quindi ci può anche stare. E' una serie però bella dal punto di vista del racconto, è coraggiosa ed il telespettatore deve avere altrettanto coraggio per intraprendere il viaggio con “Anna” perché non è semplice gestire una storia come quella raccontata da Ammaniti quando dall'alto vediamo una Sicilia vuota e silenziosa. Troppo silenziosa.

Commenti

Translate