Crudelia, la recensione del film di Craig Gillespie



Recitazione, colonna sonora e fotografia sono da applausi a scena aperta, il ritmo non manca, così come gli effetti speciali e anche la sceneggiatura, se non fosse per alcune inverosimiglianze, tipiche delle produzioni Disney, sarebbe di ottimo livello. Tutto questo per dire che Crudelia di Craig Gillespie
è un film godibilissimo, una favola in chiave glam con diverse venature dark ma in primis estremamente pop che offre anche diversi spunti di riflessione. Possiamo davvero cambiare la nostra intima essenza? Riuscendo a distinguere tra cosa è bene e cosa è male? 
Il film è di fatto il prequel de La carica dei 101 ed è incentrato sulla vita di Crudelia da bambina geniale e ribelle a rimasta ben presto orfana, che si arrabatta come ladruncola di talento, prima di diventare una stilista affermata e controcorrente, scalzando dal trono la “sua nemica amatissima”.
I colpi di scena, anche se prevedibili, non mancano e alla resa dei conti il film ha decisamente il suo perché, anche per un pubblico adulto. Alle origini del personaggio di Crudelia, che il film dimostra che non è stata sempre cattiva ma bipolare si, e che per più di un verso procede come se fosse il biopic di un personaggio realmente esistito con tante scene memorabili, che fanno si che l’effetto sorpresa sia la norma ma senza diventare stucchevole. Insomma, un buon prodotto Disney che ha però più di una pecca in quanto a verosimiglianza. Tutta la parte finale ad esempio in un film che abbia un senso logico non dovrebbe minimamente sussistere… ma è pur sempre una sorta di favola, ribadiamo targata Disney, quindi al di là dei comprensibili dubbi che ci sentiamo comunque di avanzare sulla logica di determinati avvenimenti e snodi narrativi, non possiamo che parlare bene di questo film, con la coppia Emma Stone e Emma Thompson,  davvero sugli scudi.

Commenti

Translate