Heels (Starz)

 


Heels (Starz) 


"Bisogna recitare sempre la parte, di continuo, anche fuori dal ring, anche quando ci si trova in chiesa, così tutti penseranno che sia vero" 


Dare spettacolo è lo scopo del wrestling ed in qualche modo è anche il compito che si prefigge" Heels" la nuova serie Starz che entra per la prima volta in un mondo un po' poco diffuso in Italia, ma che negli States invece è molto sentito, quello del Wrestling, per l'appunto ed in particolare si pone come obiettivo quello di mettere in scena il più classico dibattito tra buono e cattivo e lo fa attraverso due fratelli, due rivali, uno cattivo agli occhi della gente e uno buono, ma il wrestling si sa, è fondamentalmente finzione, quindi nella vita di tutti i giorni in realtà i ruoli sono sostanzialmente inversi. 


Ci troviamo in Georgia e qui Jack è proprietario della DWL, un centro sportivo dove ogni settimana si tengono spettacoli di una lega amatoriale del Wrestling di cui lui stesso crea la sceneggiatura di ogni show, scrivendo un vero e proprio copione. Jack è un padre ed ha una moglie Staci (Alison Luff) e non ha grandi obiettivi nella vita, tranne quello di far quadrare i conti della famiglia. 


Jack è odiato dal pubblico e quando va in scena gli danno tutti contro, compreso il figlio che tifa sempre per la controparte. In questo contesto troviamo anche Ace, fratello minore di Jack, amatissimo dal pubblico, visto come il "buono" della situazione, ma che invece nella realtà è la pecora nera della famiglia ed ha grandi aspirazioni di vita e carriera. A prestare il volto ai due fratelli ci sono Stephen Amell, già vecchia conoscenza telefilmica, per aver vestito per 8 anni i panni di Arrow nella serie omonima e che qui interpreta Jack, mentre nel ruolo di Ace troviamo Alexander Ludwig già visto in "Vikings". Ad ideare il tutto c'è Michael Waldron per una serie che crea il giusto bilanciamento tra spettacolarità sportiva, con della sana competitività in questo caso unita a tanto egocentrismo, e di contro una parte drama considerevole che bilancia il troppo machismo dello sport in questione. Ma è proprio questa seconda parte che di certo non brilla per originalità, inoltre la durata di un'ora ad episodio fa risultare il tutto un po' pesante, nonostante la serie sia composta da soli 8 episodi. 


In ogni caso tecnicamente lo show non presenta grandi scivoloni, ha una buona regia, un cast discreto, nonostante l'interpretazione di Ludwig sovrasti in maniera visibile quella di Amell, dialoghi qui e là convincenti, quindi malgrado qualche momento di noia, la serie è piacevole e le 8 ore di spettacolo si seguono senza grandi intoppi.

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