Maid (Netflix)


 

Maid (Netflix)


“Ma che ti è venuto in mente? Fermarti in mezzo a una strada è una cosa da incoscienti... mi ricorda tua madre!”


Tratta dal romanzo “Maid: Hard Work, Low Pay and a Mother’s Will to Survive” – in italiano tradotto in: “Domestica: lavoro duro, paga bassa e la voglia di sopravvivere di una madre” – della scrittrice Stephanie Land, questa nuova miniserie Netflix è una di quelle cose che non si dimenticano facilmente e che ti rimane saldamente dentro per tanto tempo. Trasportata in Tv dalla showrunner Molly Smith Metzler, la serie vede protagonista una giovane madre, Alex (Margaret Qualley) con il sogno di fare la scrittrice, ma che inizia a fare il lavoro di domestica, dopo il consiglio di una assistente sociale, anche perché la nostra protagonista ha una situazione familiare non certo delle migliori: la madre, Paula (Andie MacDowell) ha problemi psicologici ed i rapporti col padre, Hank (Billy Burke), sono pressoché inesistenti. 

Il suo ex compagno, Sean (Nick Robinson), padre di sua figlia, è un alcolizzato che lavora come cameriere in un bar. Alex lavora tra le altre, per Regina (Anika Noni Rose), avvocatessa di New York con un marito molto più anziano di lei del quale era l’amante, ma i due non hanno potuto avere figli e quindi sono dovuti ricorrere ad una madre surrogata. L’incipit in realtà non è dei più originali, ma la serie emoziona, coinvolge, è forte nella parte regista e fotografica, splendida la sceneggiatura e tutto l’aspetto tecnico. Se vogliamo trovare un neo risiede forse nel settore attoriale, si nota visibilmente come gli interpreti più giovani della serie non siano chiaramente all’altezza di quello più maturi, dove troviamo una Andie MacDowell strepitosa. 

“Maid” è un chiaro ritratto sulla povertà americana, sul disagio familiare, con protagonista una donna coraggiosa che cerca in tutti i modi di fuggire al suo destino che sembra segnato, perché ancora a 23 anni si può sognare di costruire un futuro diverso per sé e per la piccola Maddy. Ma i sogni sembrano lontanissimi quando devi fare i conti con la vita vera e Alex si ritroverà a dormire in macchina, nei rifugi, ad imbattersi in personaggi senza scrupoli con pochissima gentilezza occasionale, cadrà più e più volte e si ritroverà sempre da sola. “Maid” è una serie Vera, con la V maiuscola, una di quelle pochissime serie che è riuscita a mostrare la vulnerabilità, la precarietà, l’abuso emotivo, la debolezza dell’essere umano in tutte le sue svariate forme. Ma ciò che più salta all’occhio incamminandoci insieme ad Alex nel suo percorso passionale è la tenerezza, l’autenticità, dove i dettagli sono quelli che fanno la differenza, perché “Maid” è senza alcun dubbio una serie discordante in questo panorama infinito di drammi, questo show è qualcosa che commuove ed entra dentro. Plauso va come sempre al doppiaggio italiano, che anche in questo caso riesce a lasciare il segno.


Personaggi e doppiatori:

Alex (Giulia Franceschetti)

Sean (Gabriele Vender)

Regina (Laura Lenghi)

Hank (Sandro Acerbo)

Paula (Roberta Pellini)

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