Dopesick (Hulu/Disney+)


 Dopesick (Hulu/Disney+)


“E’ arrivato il momento di ridefinire la natura del dolore. Per troppo tempo la comunità americana ha ignorato il dolore cronico e tutto questo ha creato un’epidemia di sofferenza. Convivere con il dolore ci impedisce di vivere come vorremmo, di vivere il meglio di noi stessi. E’ come se non vivessimo affatto perché il dolore sovrasta la nostra capacità di pensare, sentire e perfino amare”


La Hulu è tornata e come sempre si impone alla grande con un’altra serie Tv degna di nota, dal titolo “Dopesick”, doppiata in italiano grazie a Disney+, con il sottotitolo: “Dichiarazione di dipendenza”. Presentata come miniserie da 8 episodi e tratta dal libro bestseller “Dopesick: Dealers, Doctors and the Drug Company that Addicted America” di Beth Macy, la serie ci porta in un’America in lotta contro la dipendenza da oppioidi, in particolare del farmaco OxyContin, in una guerra tra i consigli di amministrazione delle grandi case farmaceutiche, in una Virginia in difficoltà. Ovvio che uno dei motivi, se non il motivo principale, per il quale ci siamo avvicinati alla serie, sia inevitabilmente il nome del protagonista, Michael Keaton, che non passa chiaramente inosservato. Qui Keaton è Samuel Finnix, Dottore imperturbabile che si farà convincere da un giovane rappresentante, Billy Cutler (Will Poulter) a somministrare ad alcuni pazienti un farmaco di nuova generazione. Una delle prime a ricevere l’OxyContin è Betsy (Kaitlyn Dever), una giovane donna che a seguito di un infortunio sul lavoro, costretta a non potersi fermare per non essere licenziata, comincia la terapia, diventandone ben presto dipendente. La gente però comincerà a morire e saranno Peter Sarsgaard e John Hoogenakker, rispettivamente gli assistenti legali Rick Mountcastle e Randy Ramseyer, ad intentare una causa, a seguito delle indagini svolte dall’agente della DEA Bridget Meyer (Rosario Dawson), nei confronti della causa farmaceutica Purdue, ed in particolare nei confronti della famiglia Sackler, tra cui Richard (Michael Stuhlbarg). C’è tanta carne al fuoco e forse 8 episodi sono fin troppo pochi per raccontare tutti i fili conduttori che si diffondono e si dipanano nel corso del racconto, saltando avanti e indietro attraverso diversi fasi temporali, in cui unico obiettivo sembra creare caos. Ed effettivamente la serie è fin troppo caotica, è come se ci fossero tanti inizi e tantissime trame che appaiono inizialmente scollegate tra di loro, anche perché si racconta una storia che attraversa un arco temporale che va dal 1986 al 2005, anni in cui la vendita dell’OxyContin ha raggiunto vette massicce. Ma lo show racconta fatti di cronaca reali, a tratti strazianti, e lo fa in maniera impeccabile, grazie a Daniel Strong, già visto come attore in “Buffy” e “Gilmore Gilrs”, che qui veste nuovamente i panni dello showrunner dopo il grande successo di “Empire”. Ed anche stavolta non sbaglia, perché la serie riesce ad essere coinvolgente, con un ritmo ben chiaro, ma che bisogna seguire con estrema attenzione. Non è una serie che vuole impartire lezioni di morale, non si pone come obiettivo quello di predicare, ma scopo principale è quello di mostrarci un nuovo volto del “cattivo”, l’avidità, il potere, quello più reale possibile e che in questo caso ha il volto di Sackler, disposto a tutto in nome del profitto.


Personaggi e doppiatori:

Dr. Samuel Finnix (Luca Biagini)

Rick Mountcastle (Andrea Lavagnino)

Richard Sackler (Loris Loddi)

Billy Cutler (Manuel Meli)

Bridget Meyer (Laura Romano)

Commenti

Translate