Dispnea è l'Ep del nuovo progetto omonimo di Mauro Maniscalco, Leonardo Vetrano e Valerio Gambino, già membri dei dasES che, fermi con la band a causa della pandemia, hanno messo su un nuovo mini lavoro discografico con un sound minimal, ovvero nessuna chitarra elettrica, solo synth, basso e batteria, con la voce essenziale nel contesto, a sostegno della musica, con testi sia in italiano, che inglese. In fase di registrazione al gruppo fa da supporto Francesco Less, che oltre a a registrare i brani presso il suo studio RoadHouse 11 di Cianciana, aggiunge il suo tocco e la sua competenza artistica. Quello che ne esce fuori è un insieme tra Post Punk, New Wave e Post Rock.
L’Ep si compone di 4 tracce. "I can't breathe" con la cassa protagonista, in loop, costante e dark, per dare voce all'urlo di ribellione contro la polizia americana che ha ucciso troppe persone soffocandole, l'ultimo George Floyd, da cui nasce il movimento Black Lives Matter. E allora non ci resta che sopravvivere, proprio come cantano i Dispnea in "Survive", eterei e minimalisti, con la ritmica in vista, in perenne fuga, fuga dagli altri - come la pandemia ha insegnato - e in fuga da se stessi. L'ansia e le paure prendono forma in un soggetto non ben definito, "Arturo", "Arturo maledetto", quell'omino che è dentro di noi, che ci parla, che ci divora. L'ultimo brano, a chiusura dell'ep, è "Little mind": una carezza finale con un incedere affettato, il vero volto della società moderna - dicono i nostri - e artefatta.
“Come è indispensabile il respiro, così per noi lo è suonare”
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