Sanremo 2022, le pagelle della prima serata


Sanremo non è lungo, è che per forza di cose, si protrae nonostante "la gara" che è la cosa più interessante e importante, e finisce un' ora e mezza dopo la fine dell'evento in se. Il motivo? La pubblicità delle nuove fiction Rai, che ci sta, ci mancherebbe e gli sponsor, fondamentali ovviamente per le casse. 

Se non fosse per questo... Sanremo si svolgerebbe nella maniera più fluida possibile, vista anche la bravura del cast e dell'organizzazione e ad intervallare le canzoni ci sarebbero solo gli ospiti. 

Premesso questo, per quelli che si lamentano appunto che Sanremo finisce troppo tardi, è stata una prima puntata di buon livello, con Fiorello mattatore nella prima e ultima parte e con i Maneskin e gli italianissimi Meduza tra gli ospiti principali a far capire il perché del loro successo all'estero con delle ottime performance, anche simpatiche nei dialoghi col presentatore. Amadeus, padrone di casa perfetto e ormai a suo agio sul palco dell'Ariston e accompagnato da un' Ornella Muti impeccabile nei suoi interventi.

Detto questo, partiamo dalla fine, ovvero dalla classifica provvisoria, quella della sala stampa:

La classifica della prima serata del Festival di Sanremo 2022

1 Mahmood e Blanco

2 La Rappresentante di Lista

3 Dargen D'Amico

4 Gianni Morandi

5 Massimo Ranieri

6 Noemi

7 Michele Bravi

8 Rkomi

9 Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir

10 Giusy Ferreri

11 Yuman

12 Ana Mena

Queste invece le nostre pagelle

Domenica - Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir: "Le tratto bene se no si innamorano ah, ah" rock scarno che ricalca Rolls Royce con la novità del ritornello che si apre totalmente alla melodia, sfruttando naturalmente il coro gospel - Voto 6-

Ora e qui - Yuman: "Ma quando stavo per arrendermi, mi hai insegnato a respirare" Intensa ballad soul con un arrangiamento che giustamente porta a valorizzare la vocalità di Yuman e un "ritornello liberatorio" - Voto 6,5

Ti amo non lo so dire - Noemi: " Ho sbagliato a parlarti scusami perché sono quella stronza che non cambierà" per te" Mahmoud tra gli autori - Strofa minimale e intensa che non dispiace, il crescendo del ponte e l'esplosione del ritornello, il tutto letto in chiave dance convincono decisamente meno perché sono decisamente scontati e finiscono con l'appesantire il brano, che comunque sembra poco adatto alla sua vocalità - Voto 5

Apri tutte le porte - Gianni Morandi "A forza di credere che il male passerà Sto passando io E lui resta"Il brano scritto da Jovanotti è un classico beat anni 60 trascinante, con un ritornello cantabile sin dal primo ascolto - Voto 7-

Ciao Ciao - La Rappresentante di Lista "Che paura intorno…È la fine del mondo. Sopra la rovina sono una regina" godibile funk, allegro e ammiccante, sin troppo, con le parole che contrastano la voglia di mettersi dietro le spalle i problemi, ma il tutto non arriva, anzi arriva ma un pò ruffiano, da risentire - Voto 5.5

Inverno dei fiori - Michele Bravi "Ti nascondi nei miei occhi Ma ti lascio andare via quando piango" Brano classico ma molto bello e intenso, con un convincente arrangiamento minimal - Voto 6,5

Lettera al di là del mare - Massimo Ranieri - "E niente sembra vero Mai nessun temporale lavare potrà Le nostre ferite dal sale" Brano classico, elegante, raffinato, con un testo attuale, che affronta il tema delle migrazioni e potentissimo nel ritornello, di grande difficoltà, anche per Ranieri che prende un paio di stecche, ma davvero, alti livelli - Voto 7

Brividi - Mahmood e Blanco - "Ma scusa se poi mando tutto a puttane Non so dirti ciò che provo, è un mio limite"Ballad eterea dove le vocalità dei due artisti così diverse si sposano perfettamente e uno special decisamente azzeccato - Voto 7

Duecentomila ore - Ana Mena - "Siamo bravi a continuare A farci male lo che non cercavo un ragazzo di strada Poi mi hai distratta" Annarella dei CCCP già portata lo scorso anno dai Maneskin nella serata delle cover in salsa neo melodica napoletana, un pastrocchio senza senso - Voto 0 

Insuperabile - Rkomi - "Percepisco sangue freddo nelle mie vene A cento ottantamila giri su una coupè Due molotov in fiamme nella corrente Ti stringo i fianchi, amore sei te L’ultima curva, insuperabile" Classic rock che nel riff richiama Personal Jesus dei Depeche Mode in chiave e per forza di cose? Orchestrale, sono più interessanti gli inserti parlati, ma il tutto è abbastanza standard e poco memorabile - Voto 5

Dove si balla - Dargen D’Amico - "Ultimamente dormo sempre anche se non sogno Senza live con il pile sul divano - Se dormi troppo poi ti svegli morto Sono d’accordo" Paraculo e geniale come al solito, Dargen è l'unico a parlare direttamente della pandemia e in quanto artista, della mancanza di  potere suonare e ballare - Lo fa alla sua maniera nel contesto festivaliero, riproducendone gli stereotipi degli anni 80 e in un certo qual modo facendo anche la parodia degli ultimi successi dance sanremesi, come la Scimmia nuda di Gabbani e il parapappapa dello Stato Sociale - Voto 7,5

Miele - Giusy Ferreri - " Ma a volte capita Di incontrare qualcuno in mezzo alla via Che ti ricorda cos’è la vita" Sorta di tormentone in chiave sanremese, decisamente più sobrio nell'arrangiamento, nel complesso non dispiace, anche se risulta un pò monocorde - Voto 5,5

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