Marco Augusto, la recensione di "Per amore alla vita"


Marco Augusto rende grazie in “Per amore alla vita” (Halligalli Records, Malsch), un album pop grintoso e positivo, come denota il brano che fa da apripista, “La rosa si apre”, segno di libertà, rinascita e “voglia di vivere” con un ritornello ficcante e un bridge cantato alla “Nek”. Chitarre ad ottavi sostengono “Milano”, un'atmosfera più riflessiva. Marco vive a pieno la Città, ne ha voglia, respira odori, cammina e ricorda “ogni momento del passato con te” per riassaporarlo con nuova consapevolezza. 
Mood anni ’90 in “Tranne te”, “davvero non manca niente” al nostro, tranne il suo amore. Ma non demorde come denotano le elettriche serrate e la sezione ritmica curiosa e talvolta dissonante sul cui finale si adagia l’assolo guitar. Un altro ringraziamento alla natura in “Terra tremante”, dinamica pop-rock, voce sempre puntuale, in quello che è il singolo del disco pubblicato per la Settimana Europea dello Sviluppo Sostenibile, che vede il featuring di Julia Bless. Anche in “Volta stellata” l’autore ammira la grandezza e bellezza della vita, musicalmente molto “Come mai” degli 883.

Marco Augusto torna gioioso in “Due cuori”, “un altro modo di amare” per sorridere, per viversi. Un brano energico da cantare, con i fiati e i tamburelli che donano coralità al pezzo. Il successivo “Il nostro amore” è l’esatto contrario del precedente, i due si lasciano, non si danno tempo, ma Marco Augusto affronta tutto con la stessa forza con cui è arrivato alla gestazione dell’album. Nella seconda parte un melodico assolo di elettrica spinge la ballad. Questo sentimento di coraggio e presa di coscienza c’è anche in “Se tu ci sei”, un altro pop che gioca tra gli accordi di maggiore e minore per dare l’impressione proprio della presenza di lei nonché della sua assenza: “Una ragione per dare il miglior mondo a te”. Il disco contiene pure una versione dance di "Se tu ci sei".

Anche “Senza te” è un ribadire quanto Augusto si senta incompleto senza il suo amore. Sonorità anni ’90 ancora una volta, ma qui velatamente più popolare. “Vai” è un messaggio a se stesso, rockeggiante, una “spinta” propositiva per andare avanti nella propria strada, per infondersi coraggio. E spesso siamo noi stessi a darci il primo aiuto: “Lascia che il cuore guidi te”. E non poteva che essere “Pace”, molto standard e piatta, la canzone che chiude l’album “Per amore alla vita”.








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