Un Teatro Golden sold out ha accolto l'altra sera a Palermo la seconda tappa del vero e proprio tour di Cinema Samuele, l’ultimo album di Bersani tanto atteso.
Noi di Shake quest’estate avevamo assistito al concerto del cantautore di Cattolica a Zafferana Etnea, ma dell’ultimo album Samuele aveva cantato appena una manciata di brani. Lo spettacolo vero e proprio era stato rimandato per le problematiche legate al Covid. A colpire infatti è sin da subito la scenografia di Bruno Mezzacapa con i video che scorrono principalmente per le nuove canzoni, mentre Samuele Bersani è accompagnato da una super band di 7 eccellenti elementi: Toni Puja (al suo fianco da 20 anni) e Silvio Masanotti (il più rock) alle chitarre, Stefano Cenci alle tastiere (suo il fortunato 'Brivido Felino' di Mina-Celentano), Alessandro Gwins al pianoforte (una storia musicale nel jazz), Davide Beatino al basso (ha affiancato i più grandi 'mostri' sacri della musica italiana), Marco Rovinelli alla batteria (tutto suo il groove sul palco) e Michele Ranieri (vero one man show a caricare il pubblico) che ha spaziato dalle percussioni alla chitarra e ai cori.
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I brani dell’ultimo album la fanno da padrone nella prima parte del concerto e Bersani ha voglia di raccontarli, raccontarsi e dire la sua su questi tempi iperveloci, di figli che ha 20 anni credono di non aver più niente da imparare, dei pool di autori che stanno dietro ai brani che vanno per la maggiore in questa epoca usa e getta, definendosi orgogliosamente 'analogico' a partire dal leggio che ancora preferisce al gobbo elettronico.
"Distopici" e "Il tuo ricordo" ne sono in qualche modo l’emblema: per quanto riguarda la prima, Bersani ammette che è stata scritta un anno prima del lockdown e i brividi hanno vita facile; per la seconda, forse la canzone più amata di "Cinema Samuele", l’intensità è palpabile, ma a noi ancora una volta torna in mente il ricordo di questa estate quando letteralmente si rifiutò di cantarla, nonostante il pubblico l’avesse già eletta a nuovo caposaldo del suo repertorio ("C’è bisogno di scaricare tutta l’energia rimasta immobilizzata e cantare questa canzone per me è doloroso" aveva detto più o meno, in quel concerto di Zafferana Etnea.
Oggi invece non può mancare, ed è palese che il pubblico l’ha già messa nel cuore, tra "Replay" (come diavolo non ha fatto sto brano a vincere Sanremo è un mistero vero e proprio), "En e Xanax", "Spaccacuore" e naturalmente "Giudizi Universali". “Potrei ma non voglio, non "Vorrei ma non posso” ripete Samuele, come fa ad ogni concerto, provocando giocosa ilarità.
"La fortuna che abbiamo", "Pensandoti", "Chiedimi se sono felice", "Una delirante poesia", "Lascia stare", "Fuori dal tuo riparo", "Sicuro precariato", "Valzer nello spazio", "Lato proibito", "Crazy Boy" ecc. ecc., non ci sono, ma un artista che può permettersi di non mettere in scaletta canzoni del genere.. quanti ce ne stanno?
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