Santo e Stone, la recensione di Cronico

 


Santo e Stone, ovvero Davide Sanfratello e Federico Dipasquale, fanno il loro esordio con Cronico -  un lavoro decisamente  interessante, con sonorità decisamente attuali mischiando rap, pop, trap ed elettronica senza mai dimenticare la melodia, con arrangiamenti vari e ben congegnati. A questo il duo abbina testi mai banali che trasudano sincerità, speranza e voglia di farcela.

“Outro” : “Io sono solo un uomo che non ha chiesto di esserlo” martellante ed evocativa al tempo stesso

“Farfalle”: “Dimmi come fa per continuare a vivere” intima ballad con un ritornello altamente accattivante

“Cantico delle creature”: “cresceremo felici pianteremo radici momenti bui mi hanno insegnato l’amore mi hanno spezzato anche il cuore ma la speranza è come il cielo non conosce confine”un inno all'amicizia, intenso e poetico

“Vita”: sorta di reggaeton con una melodia non banale nel ritornello mentre nella strofa somiglia un pò troppo alla linea melodica di Perdono di Tiziano Ferro “bisogna insistere ogni giorno che passa”

“Voce dell’essere”: atmosfere diradate per un mood nostalgico, uno degli apici dell'album: “c’è un bambino dentro me non invecchierà mai non è a conoscenza di te”

“Caramelle gommose”: “prova a pensare ai tuoi desideri a quello che credi non sempre a quello che vedi” dall’incedere trascinante con un ritornello che  si “appiccica” addosso dopo mezzo ascolto  

“Ciricado”: ritmiche dance di sicuro impatto per un buon arrangiamento “quanto mi piacciono sta doppie facce quando giochiamo a carte conosco già le tue vedo dall’altra parte, non abbiamo tempo da perdere fai veloce dobbiamo andarcene” 

“La famiglia”: “L’umiltà è per pochi purtroppo” mood cupo e testo davvero centrato

“Intro”:”Liberaci dal male fatti per avere un credo” richiama "Outro" per ovvi motivi in certe dinamiche rilasciando ancor più energia positiva

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