SounDelirio - la recensione di Mostralgia


Francesco Quinto e Alessandro Tacchini formano i SounDelirio - Mostralgia è il loro album d’esordio, 13 tracce potenti e coinvolgenti di impianto hard rock, ma variegate - l’album infatti scorre bene, mantenendo alta l’attenzione anche grazie a testi di un certo spessore. “Mostri nel senso di personaggi oltre la normalità” recitano le note stampa - l’album si muove così tra opposti che si attraggono e respingono prepotentemente. Il risultato finale, pur con qualche perdonabile sbavatura è convincente.

Goodbye Mr Gray  : rock incendiario col basso che da anche una bella spinta funk “hai fatto fuori i testimoni ma un piano non ce l’hai”

Ridi come se non fossi qui : “questa luce brucia gli occhi e rende l’anima furiosa” ritmica trascinante con i riff di chitarra a sostenere la strofa, convince meno il ritornello 

Madeleine :  “è solo un viaggio nella notte ma siamo al termine” ballad sinuosa, evocativa nel ritornello

Nato nella V stagione : “quando vivere di un mantra assomiglia a un incantesimo per respirare” il brano più immediato, decisamente accattivante ma non per niente banale

Charlie 2.0 :  “se tutto questo è uno sogno sveglia” tinte rock con un buon ritornello che apre alla melodia “Charlie non si addomestica” nella seconda parte è il basso a prendersi la scena

Blind Dog : un brano di stampo crossover con le chitarre in primo piano:  “e non lo vedi come ridono i tuoi demoni lì per te”

La pioggia sopra Yago : botta punk senza troppi fronzoli con stop and go ben assestati: “è l’abbraccio di un amante in un letto vuoto”

L’uomo invisibile : “Vuoi che restiamo soli perché ogni forma è incompleta” rock ballad standard nel suo dipanarsi ma con un buon testo

Morte di una rockstar : “hai distrutto la tua camera d’albergo quella notte in cui le ti ha spaccato il cuore” arrangiamento vario a tinte decisamene rock con qualche accenno prog

Storia di A : “Ogni finale è possibile” altra ballad di sicuro impatto con un buon arrangiamento

Oggetti smarriti “ sotto quel trucco c’era una ferita” sostenuta ballad con tante immagini poetiche

Ode all’anomalia : incedere martellante e continue accelerazioni “ai mostri per dolore e ai pazzi per destino” senza dimenticare la melodia

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