Giovanni Luca Valea "Colibrì" il video


Il singolo Colibrì del cantautore e poeta toscano Giovanni Luca Valea, che anticipa l’ep "La DISCIPLINA DEL SOGNO", secondo lavoro in studio dell'artista, di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records. La copertina del singolo è un’opera del pittore Paolo Staltari, “Vespero autunnale”. Disponibile anche il videoclip, per la regia di Alessandro Mancuso.

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CREDITS

Testo e musica: Giovanni Luca Valea

Arrangiamento e basso: Claudio Biancalani

Voce femminile: Giulia Mugnaioni

Chitarra: Virginia Settesoldi

Violino: Elia Martellini

Mix e Master: Salvatore Papotto

Regia del video e montaggio: Alessandro Mancuso

Girato al Sound Check Studio di Prato

Attrice: Elena Meoni


Colibrì, dal tessuto letterario e emozionale, riconferma Valea come battitore libero, capace di emanciparsi da una dimensione meramente derivativa - la melodia del cantautorato colto anni '70 - e di regalare all’ascoltatore squarci folgoranti di inedita contemporaneità.

"Colibrì è un brano che deve qualcosa, lo confesso, al titolo di una poesia di Raymond Carver - spiega Giovanni Luca Valea -. È una canzone che fatico a definire d’amore, è il ritratto di una donna e insieme una vecchia storia che aveva qualcosa da dire. Non ricordo la notte della stesura definitiva, faccenda che mi fa pensare che sia sempre esistita; ad ogni modo carta e chitarra erano lì e, per fortuna, c’ero anche io. E tra la guerra, le fughe e il dolore c’è sempre una luce, e l’unica luce è proprio essere amati sulla terra, non altrimenti si vive. Un brano che gioca sul senso dello splendore, credo. Ho avuto la fortuna di farmi affiancare da collaboratori straordinari: da Virginia Settesoldi a Claudio Biancalani, passando per Elia Martellini e il prezioso lavoro di missaggio di Salvatore Papotto". 



Colibrì (TESTO)

Elisa non fuma e non vede
dove va il cielo,
Elisa, chi se ne importa, crede
fuori da questo gelo.

Elisa ha la voce che sfuma,
sembra di vetro:
è quasi sempre in fuga,
voltata indietro.

Che paura, fuori qualcuno spara.
Guarda tu, che luna che rischiara…

Perché che importa del sole
che verrà dopo la guerra?
Perché l’unica luce è essere amati
sulla terra,
sopra questa terra.

Elisa qualche volta la ricordo
su carta bianca,
resta sospesa come un accordo,
come una giacca.

È passato così tanto tempo
quando i capelli
erano oro insieme al vento
e soffiavamo sui gioielli.

Fare l’amore, un’altra volta
e, poi, chi se la scorda?

Perché che importa del sole
che verrà dopo la guerra?
Perché l’unica luce è essere amati
sulla terra,
sopra questa terra.

E forse le ritorno al cuore
come un tormento,
certo Elisa ma non fa niente
è solo un momento.

È solo un momento,
è solo…

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