SUE "Come luce" il nuovo album + il video di "Io ti odio"


E' in pubblicazione in fisico e in digitale il nuovo album di SUE, “Come luce”, prodotto da Raffaele Abbate per la OrangeHomeRecords e distribuito da Believe Music Italia. Dopo il primo lavoro in studio, la cantautrice rhodense co-fondatrice dei progetti di musica d’autrice ‘Cant-Autrici’, ‘Fiori di Loto’ e Dinamica Contest, torna con un nuovo disco che rappresenta il punto di svolta artistico e personale, la narrazione di una maturità raggiunta grazie ad un proprio spazio sonoro in cui la luce diventa protagonista assoluta, simbolo di verità, energia e rinascita.

Preceduto dai singoli “Nutre” e “Io ti odio”, “Come Luce” si fa portavoce in ogni sua traccia di un frammento di vita che trova nella musica la sua forma più autentica e necessaria. Luce, come quel lampo che ci travolge ma che ci dà la giusta chiave di lettura per aprire le porte della conoscenza della nostra vita. “Tra gli elementi naturali è sicuramente quello che sento molto vicino perché, da sempre, per me rappresenta il calore, l’energia e la vita”, afferma SUE. Un concetto che si traduce in un disco intimo ed ancestrale al tempo stesso, dove la cantautrice si espone senza filtri sotto un raggio che illumina e rivela, dando voce a memorie, esperienze e storie vissute o osservate da vicino.

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L’album si apre con l’amore in senso lato di “Nutre” e “Io ti odio”, quest’ultima scritta a quattro mani con la cantautrice e chitarrista Sara Velardo. Seguono canzoni come “Ricetta “e “Capita anche a te”, dedicate agli affetti personali, per poi affrontare con delicatezza tematiche al femminile in brani come “Vertigine, con il featuring della ‘collega’ LAF (Francesca Sabatino) e “Non è tempo”. La sfera professionale e sociale viene raccontata con intensa potenza in “Non ti volevo fare male” che trae ispirazione dal lavoro di SUE come educatrice, e in “Il re della festa”, in cui il sound si tinge di reggae grazie alla collaborazione con i Rootical Foundation (Teo Rootical e Sista Mony). Non manca il tocco ironico di “Il padre di mia madre”, brano giocato su giochi di parole e difficoltà quotidiane.

La produzione, affidata a Raffaele Abbate, ha saputo costruire un sound in perfetto equilibrio tra le radici folk di SUE e un’eleganza pop che valorizza la forza dei testi. Le chitarre elettriche di Sara Velardo e la presenza di ogni elemento della band formata da Marco Parano, Marco Nava e Massimiliano Masciari, mantengono viva l’identità sonora della cantautrice in questa raccolta di canzoni che aspirano a superare barriere, filtrare attraverso le pieghe più strette dell’anima fino a raggiungere chi avrà voglia di ascoltare, riconoscersi e lasciarsi illuminare.

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