Cristina Donà - “Tregua 1997- 2017 Stelle Buone”


20 anni di carriera per Cristina Donà, che festeggia duettando con “le nuove leve”, che reinterpretano le canzoni di “Tregua” il suo primo album, prodotto da Manuel Agnelli. Operazione che può apparire pretestuosa o meno, forse sarebbe stato meglio attingere direttamente al canzoniere  totale della Donà, ma che ha il suo perché nel dar risalto e visibilità a nuovi artisti. 
Come tracklist insegna si parte con “Ho sempre me”: intensa e vigorosa versione da parte di “Io e la tigre” giocata quasi sui nervi, tra stop and go continui e si prosegue con “L’aridità dell’aria”: rifatta da  Birthh, in un “mood liquido” giocando coi cori e controcanti, ottimo l’arrangiamento, vario che non perde d’incisività. “Stelle buone”:più diradata con gli archi che giocano un ruolo predominante è tutta nella voce di Cristina Donà. “Labirinto”: rifatta da  Sara Loreni è decisamente minimal, scevra di orpelli,  mentre la versione di “Raso e chiome bionde”: di Chiara Vidonis, sembra quasi un’imitazione, tanto è aderente all'originale. In “Le solite cose”: Simona Norato, trova accenni blues, R&b mentre i Blindur su "Piccola Faccia" recitano un mood trasognante.  "Senza disturbare" di Zois punta sull'elettronica e su certi suoni devianti che non dispiacciono. Il Geometra Mengoni con "Ogni sera" ribadisce il concetto, giocando un pò troppo a fare il "Battiato di turno". In “Risalendo”: La Rappresentante di Lista, tira fuori un funky blueseggiante, ma non basta, mentre “Tregua”: rifatta da Sherpa, il brano dedicato a Kurt Cobain si rivela una sorta di litania con poco mordente.

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